Cronaca locale

Il pasticcio di Area C: da ticket antitraffico a gabella sullo smog

Da febbraio anche i mezzi a bassa emissione pagheranno l'accesso. Poi toccherà alle moto

Marta Bravi

Il pasticciaccio di Area c. Sono diverse le incongruenze e i salti logici del nuovo provvedimento che si prepara a varare la giunta Sala. Area C sta cambiando pelle, da congestion charge diventa una pollution charge. Tradotto: il ticket anti- traffico (da «congestion») che impone una gabella uguale per tutti i veicoli che entrano in centro (Ecopass stabiliva cifre differenziate a seconda della classe di inquinamento) sta tornando un provvedimento anti-inquinamento. Seppur con delle contraddizioni.

Lunedì il sindaco Beppe Sala e l'assessore alla Mobilità Marco Granelli hanno annunciato il New Deal di Area C: da febbraio, come detto, pagheranno il ticket anche i mezzi gpl e metano, fino ad ora esentati. «Il motivo: i mezzi gpl e metano producono le stesse emissioni di un mezzo benzina o diesel di pari classe euro». In sostanza: se nel 2012, anno di nascita di Area C, i veicoli gpl e metano erano più «ecologici», ora non lo sono più. «Non c'è vantaggio ambientale» per dirla con le parole dei tecnici. Stiamo parlando di 8300 ingressi giornalieri di mezzi gpl e di 3600 ingressi di mezzi a metano. Ecco allora la prima contraddizione: i veicoli a gas pagano perché inquinano. Perché gli stessi mezzi non sono considerati inquinanti dal Ministero dell'Ambiente e dal Comune di Milano, che ha aderito all'iniziativa Iniziativa Carburanti a Basso Impatto? In sostanza l'accordo di programma prevede uno stanziamento di 1,8 milioni di euro per il 2016 per chi trasforma l'auto a metano o gpl.

«Su Area C Sala parla di scelta coraggiosa. E dove sarebbe il coraggio? Forse nel far pagare il pedaggio da febbraio anche ai veicoli alimentati a metano, gpl e bifuel? -attacca Mariastella Gelmini coordinatrice lombarda di Forza Italia -. Ma i milanesi non sono sprovveduti e capiscono che questa giunta, come la precedente, vuole solo fare cassa».

Secondo aspetto schizofrenico del provvedimento riguarda moto e motorini. L'assessore alla Mobilità Granelli ieri ha preannunciato che il prossimo step sarà la tassazione -pardon, l'applicazione del ticket - anche alle due ruote. Il motivo? «Anche moto e motorini contribuiscono alle emissioni di Pm10».

Peccato che se si parla di traffico non si può certo dire che moto e motorini creino congestione, anzi. Ed è proprio a partire da questa premessa che l'amministrazione nel tempo ha aperto le corsie preferenziali alle due ruote. L'ultimo provvedimento, ovvero l'apertura alle moto di via Mazzini, è firmato (al momento è ancora sul tavolo ma era stato annunciato ufficialmente) da Marco Granelli. Non solo, per migliorare la viabilità in centro - perché solo di centro storico si parla, come se i cantieri di M4 che attraversa la città da est a ovest avessero impatto solo sul centro - Palazzo Marino ha annunciato modifiche al sistema della sosta. Entro fine anno, infatti, verranno ridotte le strisce blu a favore dei posti moto.

Oggi si è invertito il rapporto tra auto e moto che entrano in centro: ovvero ci sono molto più moto in circolazione, ma molti più parcheggi per auto.

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