Cronaca locale

Patto bipartisan sulla M5: «Il governo ci dia i soldi»

I sindaci di Milano, Sesto, Cinisello e Monza: «Vogliamo andare veloci». Sì di Lega e grillini

Patto bipartisan sulla M5: «Il governo ci dia i soldi»

Sembra la prova provata di quanto allungare la M5 da Milano a Monza sia indispensabile, lo fanno presente diversi consiglieri che si succedono al microfono. Seduta straordinaria dei consigli comunali di Monza e Milano ieri nella straordinaria cornice della Villa Reale, immersa nel parco (frequentatissimo) e a poca distanza dall'autodromo e dallo stadio. «É un luogo strategico, eppure siamo arrivati quasi tutti in auto». Appunto. I sindaci di Milano, Sesto, Cinisello e Sesto da schieramenti opposti hanno firmato una santa alleanza per chiedere al governo i 900 milioni (su 1.250) che servono per portare la lilla dall'attuale capolinea nord Bignami a Monza Brianza, 12,6 chilometri di binari e 11 stazioni in sotterranea. E almeno sul territorio sia Lega che M5S si schierano a favore e votano l'ordine del giorno che chiede a Roma di garantire in tempi rapidi il cofinanziamento all'opera, a partire dalla prossima legge Finanziaria. Il documento dopo 2 ore e mezza di dibattito passa all'unanimità.

«É una giornata storica» esordisce il sindaco Fi Dario Allevi, padrone di casa, che cita «il made in Brianza riconosciuto nel mondo» e l'area vasta che coi suoi 5,5 milioni di abitanti «come Pil è seconda solo a Londra e Parigi. Per continuare ad andare veloci abbiamo bisogno di infrastrutture. Solo dando benzina al maggior motore economico del Paese l'Italia potrà ripartire davvero. Il prolungamento della M5 non è più rinviabile, gli unici ranking negativi sono legati a smog e traffico. Il rapporto costi-benefici è a 1,07 sarà il punto di forza quando porteremo lo studio al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Gli enti nonostante i tagli degli ultimi anni hanno preso l'impegno di investire 350 milioni, ora ultima fermata a Roma, chiediamo al governo di fare la propria parte per dare gambe a una parte del Paese che vuole correre ancora di più». Beppe Sala, unico del centrosinistra al tavolo, sottolinea che «le differenze politiche rimarranno su altro, come è giusto che sia, ma su un tema del genere dobbiamo dare il segnale di essere in grado di saper lavorare tutti insieme. Da pragmatico dico che la giornata storica sarà quando inizieremo a scavare. Adesso la palla è al governo, senza i fondi non ci si arriva. Con l'esecutivo stiamo studiano il come: "nella finanziaria? Attraverso altre formule? Con dei fondi aggiuntivi? Un capitolo ad hoc? Lo scopo è fare giustamente pressione al governo Lega-M5S affinchè sia della partita». É leghista Giacomo Ghilardi, neo sindaco di Cinisello, che sottolinea come «in tre mesi siamo riusciti a proporre migliorie al progetto, sono soddisfatto del lavoro comune svolto dagli enti». Per quello di Sesto, Roberto Di Stefano (Forza Italia), «è l'inizio di un percorso che cambierà in maniera epocale il territorio, noi ci siamo». Anche se ne approfitta per contestare a Sala l'aumento del biglietto a 2 euro nel 2019. Il governatore leghista Attilio Fontana ribadisce che è «importante far sentire la volontà unanime del territorio e rivolgerci al governo per il suo essenziale contributo».

E almeno lungo l'asse Milano-Monza anche i consiglieri di Lega e M5S garantiscono che faranno il massimo per portare il messaggio ai leader. «Il territorio dà molto allo Stato, è ragionevole che Roma compartecipi, sappiamo quanto l'opera costa ma le città virtuose vanno sostenute» dichiara il capogruppo leghista Alessandro Morelli, che è anche presidente della Commissione Trasporti in Parlamento. Idem i grillini Simone Sollazzo e Patrizia Bedori: «Una delle nostre stelle é la mobilita sostenibile ed è chiaro che siamo a favore».

Anche se «pare strano - puntualizzano - che se ne parla dal 1959 per essere precisi, ma solo ora si senta questa urgenza e non là si è sentita sotto il governo Gentiloni».

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