Cronaca locale

Pazienti rischiano di morire per un errore dell’ospedale

Sono stati scambiati per sbaglio i referti di due test Holter. Fortunatamente è stato scoperto l’errore prima che si trasformasse in tragedia

Pazienti rischiano di morire per un errore dell’ospedale

Hanno rischiato grosso due pazienti che si sono sottoposti al test Holter nel medesimo ospedale. I referti medici infatti sono stati scambiati per errore al momento della consegna. Dopo circa sei mesi l’ospedale si è accorto e ha avvertito i due interessati. Per fortuna senza gravi conseguenze. Il test in questione infatti permette di registrare l’attività del cuore per 24 ore consecutive, una specie di elettrocardiogramma completo che dura un giorno intero, compresa la notte. Come spiegato da Il Giorno però qualcosa è andato storto al momento della consegna. E dopo circa sei mesi l’ospedale ha chiamato i diretti interessati avvertendo di avere gli esiti ancora in loco a causa di un disguido.

Salvatore Verulento, 66enne residente a Canegrate, si è quindi recato all’ospedale di Cuggiono, comune in provincia di Milano, per capire cosa fosse successo. Verulento ha così spiegato al giornalista “Soffro di fibrillazione atriale. Così periodicamente mi devo sottoporre a esami del cuore. A gennaio mi sono quindi recato a Cuggiono per questi esami che poi mi hanno ridato. Nella cartelletta anteriore c’era il mio nome, quindi non ho avuto alcun sospetto”. Il 66enne non riesce ancora a spiegarsi come abbiano potuto fare un simile errore. Ma effettivamente le analisi che aveva in mano appartenevano invece a una donna di 85 anni e viceversa.

In questi lunghi sei mesi entrambi i pazienti hanno rischiato di morire per un semplicissimo errore umano che non dovrebbe accadere in una struttura ospedaliera dove il filo tra la vita e la morte è davvero sottilissimo. Il signor Verulento ha infatti intrapreso cure in seguito all’esito ricevuto e molto probabilmente ha fatto la stessa cosa anche l’altra signora.

Il 66enne si rende conto di aver corso un grosso rischio ma non intende portare l’ospedale in tribunale “Non ho intenzione di fare causa perché in queste cose non sai mai come si va a finire, ma visto che si parla spesso di malasanità, stavolta nel trappolone ci sono finito io”.

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