Cronaca locale

"Il Pd crollerà al Nord Riprendiamoci Milano"

Il capogruppo di Forza Italia in Regione: «Serve subito un tavolo della coalizione»

"Il Pd crollerà al Nord Riprendiamoci Milano"

Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Regione. «Matteo Salvini ha consegnato il Paese alla sinistra» come dichiara il presidente Berlusconi?

«Salvini ha commesso l' errore a monte, siglando il contratto di governo con i 5 Stelle che nella sua breve vita ha prodotto poco e male e ci ha resi inesistenti sul piano internazionale, poi ha sbagliato i tempi con cui ha staccato la spina».

Cosa si aspetta dal patto Pd-M5S?

«Il governo peggiore della storia della Repubblica, statalista, giustizialista, trionferà la burocrazia. L'unico obiettivo sarà sopravvivere fino all'elezione del nuovo presidente e riportare la legge elettorale al proporzionale puro».

E quali saranno gli effetti al nord?

«I 5 Stelle si sono rivelati un partito camaleontico, senza principi, con questa nuova alleanza sono destinati a scomparire mentre il Pd perderà molti voti al nord e soprattutto a Milano. Fi deve essere in grado di intercettarli».

Come?

«In 3 mosse. Portando avanti la proposta di rinnovamento del partito, dando centralità agli amministratori locali e nominando a livello nazionale un portavoce unico, capace di individuare la meglio le posizioni del partito. Puntando sui dirigenti disposti a combattere anche nei momenti di difficoltà, mentre tanti lasciano il carro in cambio di poltrone più facili. Terzo, rilanciando i grandi temi che interessano al Paese: lavoro, crescita, infrastrutture e taglio delle tasse».

Non ha citato la lotta all'immigrazione, un tema centrale per i leghisti.

«É uno dei temi, ma crescita dell'economia e del lavoro vengono prima».

In tanti dentro Fi stanno prendendo le distanze dalla Lega, parlano di ricostruire un centrodestra moderato e europeista e di riprendere la guida della coalizione. Condivide?

«Se si vuole ripartire da uno schema di centrodestra liberale, riformista, con una visione che vada oltre il quotidiano, si prenda esempio dal buongoverno di Regione Lombardia, dove c'è rispetto, condivisione e lavoro comune tra gli alleati».

Ha ipotizzato un calo dei voti del Pd al nord: una speranza in vista del voto per Milano?

«Molti non hanno capito l'apertura di Sala ai grillini, gli unici peraltro ad aver chiesto le sue dimissioni dopo la condanna per l'appalto Expo. E condivido il timore del governatore Fontana sull'autonomia: già con la Lega al governo era un'utopia, con Pd-M5S il voto di milioni di lombardi sarà affossato. Nel 2020 si voterà in Comuni importanti come Segrate e Cologno Monzese, sarà l'anticamera della battaglia per il 2021, fin da ora va individuata la squadra e un candidato sindaco che interpreti l'internazionalità di Milano e sappia allargare anche al di fuori dei partiti. Se qualcuno pensa di proporre dei funzionari di partito ha già perso. Va convocato subito un tavolo politico del centrodestra per iniziare a fissare le tappe.

E dobbiamo sfidare Sala sulle promesse mancate, periferie e taglio delle tasse».

Commenti