Cronaca locale

Tra peppole e fringuelli la Lega sbaglia mira Sconfitta sulla caccia

Bloccati col voto segreto due progetti di legge Il governo aveva posto un veto sulle misure

Tra peppole e fringuelli la Lega sbaglia mira Sconfitta sulla caccia

Non si può certo parlare di vittoria delle opposizioni, ma sulla caccia in Consiglio regionale qualche scricchiolìo si è sentito. L'aula infatti non è riuscita a discutere due progetti di legge a firma del leghista Floriano Missardi: il primo per consentire di catturare gli uccellini da richiamo, il secondo per ampliare - in deroga - la caccia di fringuelli e peppole. E la discussione è morta ancora prima di nascere perché la maggioranza dei consiglieri ha trovato sensate le obiezioni dell'opposizione sul fatto che i due progetti fossero contrari a quanto previsto in Costituzione, in particolare all'articolo 117 (che regola le attribuzioni di potere tra Stato e Regioni). Non solo: il ministero dell'Ambiente ha avvertito che approvando i due progetti la Lombardia - e forse l'Italia - sarebbero andate incontro a sanzioni dell'Ue, che dal 2009 ha imposto regole ferree sulla questione venatoria, pur lasciando spazio ad ampie possibilità di deroga.

Ma riavvolgiamo il nastro: c'è un regolamento comunitario, il 2009/147 che punta alla conservazione degli uccelli selvatici. E una legge italiana che, per evitare sanzioni, impone anche alle Regioni - che qualche competenza in materia ce l'avrebbero - di rispettarlo. Per agire in deroga, e cioè ampliare le giornate di caccia o le specie, ci vogliono atti amministrativi dell'esecutivo, e non iniziative dell'assemblea legislativa.

I cacciatori avevano riposto tutte le sue speranze nell'assessore all'Agricoltura, Fabio Rolfi e in qualche consigliere appassionato come Missardi, Barbara Mazzali di Fratelli d'Italia e la bresciana Viviana Beccalossi. L'assessore tuttavia ha sempre ammesso, anche in commissione, di avere «le mani legate»: per emanare una delibera serviva quantificare «l'esiguo numero di esemplari», ma per farlo servivano dati che l'Ispra, «ha sempre negato». Un atteggiamento che lo stesso governatore Attilio Fontana ha definito «ideologico" e vergognoso».

I cacciatori quindi ci hanno riprovato partendo dall'aula del Pirellone, ma si sono scontrati con i gruppi consiliari divisi: tutte le pregiudiziali di costituzionalità, presentate da Movimento 5 Stelle, Pd e PiùEuropa sono passate. Le defezioni sono arrivate dai banchi della Lega e di Forza Italia, ma si può solo intuire visto che il voto è stato segreto. Questioni di coscienza, forse, o di tattica politica. I due schieramenti se la sono presa con un terzo incomodo: il ministero dell'Ambiente che avrebbe «intimorito» l'aula mandando una lettera in cui si paventavano «danni all'erario» qualora ci fosse stato il via libera ai due pdl.

Ambientalisti e animalisti esultano. Mentre, secondo i cacciatori - presenti nel foyer e molto arrabbiati - si sono infiltrati nei gangli di ministeri e uffici regionali. La questione ora è chiusa: non se ne potrà parlare per i prossimi sei mesi.

L'ultima volta lo si era fatto 9 anni fa e senza successo: in mezzo solo campagne elettorali.

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