Cronaca locale

Periferie, schiaffi dal Comune Fermi (e tagliati) tutti i lavori

Riunioni che saltano, Zone escluse: gelo con i Municipi E il costoso bilancio partecipato si rivela un fallimento

Alberto Giannoni

Schiaffi a ripetizione dal Comune ai quartieri. Riunioni che saltano, Zone escluse dal piano periferie e partecipazione flop. E il rapporto fra Palazzo Marino e i municipi è sempre più teso.

Il municipio 7, intanto, con Marco Bestetti protesta per l'esclusione dal piano periferie. La sbandierata partecipazione, poi, non era iniziata sotto i migliori auspici ed è finita male. Già al tempo della presentazione, a molti era sembrato solo propaganda un percorso costoso e macchinoso per far votare ai cittadini i progetti e le opere da realizzare per un ammontare di circa un milione. Non erano stati molti a partecipare all'iter istruttorio. E le (allora) Zone, peraltro in cerca di senso e funzioni, avevano vissuto la chiamata diretta del Comune agli elettori come un'estromissione, oltretutto dal sapore populista. Oggi si viene a sapere in primo luogo che i progetti non saranno realizzati, se non in parte e in ritardo, e che per il futuro il budget del bilancio partecipativo sarà praticamente dimezzato. E il municipio 4 ha lavorato a un documento per fissare paletti e responsabilità, per non essere coinvolto ora in un fallimento mentre a suo tempo era stato escluso da quello che sembrava un successo. «Per non essere corresponsabile di questa grande illusione - si legge - il municipio si impegna, in conferenza dei presidenti alla presenza del sindaco a chiarire che il percorso sia tale che le eventuali richieste possano essere, se tecnicamente fattibili, evase».

Insomma, basta illusioni. «Lecito pensare che l'iniziativa sia stata squisitamente spot elettorale - dice denunciando il flop la vicepresidente del Consiglio municipale 4 Rosa Pozzani - Ora i cittadini chiedono conto delle opere vincitrici non realizzate e/o non realizzabili proprio mentre il sindaco Sala si accinge a presentare la nuova edizione del Bilancio partecipativo». D'accordo l'assessore Laura Schiaffino, altra esponente di Forza Italia: «Appurato che il bilancio partecipativo non ha risorse proprie per finanziare le opere richieste dai cittadini, e ribadito che tale responsabilità è dell'amministrazione comunale, cosa può fare il municipio per non essere corresponsabile di questa grande illusione? Non vogliamo contribuire a prendere in giro i nostri concittadini». A dar manforte alle due azzurre, anche il presidente del Consiglio Oscar Strano (Lista Parisi): «Circa la metà delle opere rischiano di slittare al 2020 peraltro senza certezze - dice - Ritengo opportuno fermarsi un attimo, avviare una seria analisi di quanto deve essere fatto e solo successivamente ipotizzare un nuovo percorso. In queste condizioni il rischio flop è altissimo».

«Quello che si può dire è che la cosa, pur costosa, è stata gestita male - commenta il presidente del municipio Paolo Bassi - questo bilancio è stato presentato come uno strumento innovativo in cui la gente decide e invece ci troviamo a rincorrere progetti con toppe e pezze per portarli a compimento».

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