Cronaca locale

Un petardo sotto la casa del candidato leghista

E sul muro scritte di minaccia con vernice rossa: «Salvini come Mussolini»

Un grosso petardo è stato fatto esplodere l'altra notte davanti alla casa di Alessandro Porrini, candidato consigliere comunale di una lista civica sostenuta dalla Lega Nord a Brebbia (Varese) e, sul muro dell'abitazione è stata lasciata una scritta, fatta con la vernice rossa: «Mussolini e Salvini uguale Magni più Porrini», riferita al padrone di casa e al candidato sindaco del paese, Alessandro Magni. L'esplosione non ha provocato danni, ma Porrini ieri mattina ha presentato denuncia in questura e ora sull'episodio indaga la Digos di Varese. Sabato prossimo, proprio a Brebbia si terrà infatti un'iniziativa nell'ambito della campagna elettorale, già programmata prima dell'episodio dell'altra notte, alla quale è prevista la partecipazione del leader del movimento, Matteo Salvini.

In merito alla vicenda dell'altra notte è intervenuto ieri Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e segretario della Lega Lombarda.

«In queste ultime settimane si sta registrando una preoccupante e pericolosa escalation di violenza, verbale e purtroppo anche materiale, nei confronti della Lega Nord - ha esordito l'onorevole -. L'episodio di Brebbia, è soltanto l'ultimo di una lunga serie di inquietanti episodi contro il nostro movimento e contro il nostro segretario federale».

«Penso alle tre aggressioni fisiche avvenute tra aprile e maggio a Milano nei confronti di nostri militanti e sostenitori, costretti a ricorrere a cure ospedaliere, da parte dei soliti noti dei centri sociali, penso alle violenze di piazza a Bologna due settimane fa durante la visita in città di Salvini, con il suo nuovo libro strappato pubblicamente in libreria dagli antagonisti - continua Grimoldi -. Penso alle tante scritte spray di insulti o minacce sui muri delle nostre sezioni in Lombardia, penso alle inquietanti minacce, appese con volantini adesivi, nel quartiere milanese Corvetto sempre dai soliti centri sociali».

«Tutti questi episodi confermano come la Lega Nord sia il bersaglio di delinquenti che si annidano tra i centri sociali e gli antagonisti, gente che antepone la violenza, la minaccia e la prepotenza alla democrazia, al confronto dialettico e alla libertà di pensiero, violenti che agiscono confortati dall'imbarazzato e complice silenzio della sinistra e del Pd, che non condannano apertamente questi episodi» conclude il deputato della Lega Nord e segretario della Lega Lombarda.

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