Cronaca locale

Peter Greenaway svelato dalla moglie

Domani l'anteprima del biopic «L'alfabeto» che racconta il regista gallese

Peter Greenaway svelato dalla moglie

Peter Greenaway è regista originale quanto controverso. Gallese, 77 anni compiuti ai primi di aprile, ha una formazione autodidatta fortemente legata all'arte e alla pittura in particolar modo. Bocciato all'ammissione alla scuola di cinema Royal college of art, arriva al set dopo un lungo apprendistato e numerosi cortometraggi. Genio versatile oltre che multiforme - è anche sceneggiatore e autore di romanzi e racconti ispirati a Borges e Calvino, da sempre i suoi miti - conquista la notorietà internazionale nel 1982 con lo splendido I misteri del giardino di Compton House che trasuda al tempo stesso arte e cinema in una rivisitazione tardo seicentesca.

Un binomio che tornerà espressamente in altre opere posteriori di Greenaway come Nightwatching (2007) dedicato alla genesi della «Ronda di notte» di Rembrandt e ai molti riferimenti pittorici contenuti ne Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989). Da sempre incuriosito dal mistero della morte come premessa di una nuova rinascita che appare ne Lo zoo di Venere (1985), Il ventre dell'architetto (1987) e I morti della Senna (1988), Greenaway firma opere costruite su un'espressività che si serve di forti simbolismi attraverso un linguaggio esplicito che poco lascia all'immaginazione di chi osserva.

Lo sconcertante tasto del cannibalismo appare in tutta la sua rude natura ne Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante allo stesso modo in cui la malattia e la vendetta sono l'impianto tematico di altri famosi titoli. A Peter Greenaway è dedicato il biopic che viene proiettato domani sera alle 21 in Sala Bio al cinema Colosseo in uno degli ultimi appuntamenti della rassegna, prima della lunga pausa estiva, introdotta proprio dall'edizione 2019 del Biografilm festival in agenda a giugno a Bologna.

L'alfabeto di Peter Greenaway è il racconto di questo controverso ma affascinante regista ad opera della seconda moglie, l'olandese Saskia Boddeke, che toglie il velo ai vizi privati e pubbliche virtù del marito tratteggiandone la figura dalla A alla Z, in tutti i sensi. Ne esce così un documentario che mette a nudo la formazione del regista e la sua vita privata, le passioni e le debolezze, il pensiero e le ambizioni.

Il film è scontato per i lettori de Il Giornale che si registreranno sul sito.

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