Cronaca locale

Più immigrati e profughi, no di Regione e centrodestra

Il Comune vuole aumentare i posti ai richiedenti asilo Sala: «Via la Bossi-Fini». Il Pirellone: «Danno i numeri»

Alberto Giannoni

La sinistra milanese ora scopre le sue carte. La manifestazione di sabato, per quanto partecipata, era rimasto molto fumosa. Ma ora gli obiettivi vengono fuori, in termini di aumento dell'accoglienza di richiedenti asilo e migranti.

E la Regione mette subito le cose in chiaro. Dice no ai progetti del Comune, che vuole aumentare i posti del sistema Sprar, e avverte: «Non è un problema di redistribuzione dei richiedenti asilo. Per bloccare questa invasione serve lo stop agli sbarchi e il rimpatrio di massa di tutti i clandestini». La linea del Pirellone la enuncia l'assessore alla Sicurezza Simona Bordonali, leghista, che dopo la manifestazione «Senzamuri» attacca l'assessore Pierfrancesco Majorino, artefice della marcia e dell'idea di raddoppiare i posti del programma di protezione, da 422 a mille. «Il Pd - dice Bordonali - sabato ha scelto da che parte stare. Si schiera in favore dell'accoglienza indiscriminata». «Come Regione e come Lega - avverte - facciamo una richiesta molto semplice: il rispetto delle norme». La ricetta sembra chiara: accogliere «solo coloro che sono in possesso di protezione internazionale» e rimpatriare «tutti coloro che si trovano illegalmente nel nostro Paese». «Majorino - secondo Bordonali - è andato in cortocircuito» e «ha iniziato a dare numeri sui partecipanti, sull'aumento dei posti Sprar a Milano, su prossime manifestazioni». Anche Riccardo De Corato, capogruppo regionale Fdi, solleva dubbi sull'operazione del Comune: «Vorremmo sapere quanti posti andranno ai migranti in via Lombroso, che era nata per i senzatetto. Verranno mandati via i clochard? Verranno sistemate le persone che stavano invia Sammartini? Il dubbio viene - spiega - dato che in una determina del Comune vengono nominate le fondazioni che potrebbero essere incaricate della gestione e sono le stesse dell'accoglienza immigranti». Il consigliere Matteo Forte, che inascoltato aveva sollevato a luglio il problema dei posti Sprar, commenta impietoso: «Quelli che arrivano vengono ammassati nei centri di accoglienza; quando qualcuno ottiene lo status di rifugiato viene sbattuto in strada per far posto a nuovi richiedenti e finisce per rientrare nei piani anti-freddo o anti-caldo come senza fissa dimora. Quindi in linea di principio è giusto, ma arrivano sempre in ritardo - dice al Pd - prima fanno le marce, ci ammorbano di retorica, fanno esplodere il caos e poi arrivano a ipotizzare quello che tu già dicevi prima».

Gli sbarchi aumentano: 50mila nel 2017 (+47% dal 2016). Stefano Parisi critica la marcia: «Una manifestazione lontana dalla città e dal sentimento dei milanesi, divisiva perché divide in buoni e cattivi». Il sindaco Beppe Sala intanto rivendica la partecipazione alla marcia e respinge l'accusa di essere scivolato all'estrema sinistra. Lo fa replicando a Forza Italia, che chiede un Consiglio ad hoc. Sala inoltre annuncia che vuole il superamento della legge Bossi-Fini: «Credo sia un giusto passaggio da fare e anche rapidamente». Ed è lo stesso obiettivo della campagna «Ero straniero», sponsorizzata da Emma Bonino, ex ministro che Sala tiene in grande considerazione.

Il clima sul tema è caldo e Sala ieri ha anche manifestato solidarietà al sindaco di Cinisello Siria Trezzi, che su facebook ha ricevuto insulti pesanti, mentre una lettera minatoria è arrivata (venerdì) anche a Monica Chittò, prima cittadina di Sesto San Giovanni.

Commenti