Cronaca locale

Più viaggi, più paghi? Fi boccia la sinistra: «Multate i portoghesi»

Il Pd lancia la revisione delle tariffe Atm e Sel rincara: «Siamo troppo economici, lo dicono le classifiche»

Più viaggi, più paghi? Fi boccia la sinistra: «Multate i portoghesi»

La parola aumenti non piace a nessuno. Ora si parla di «revisione tariffaria», persino di «maggiore equità» per indorare la pillola ai pendolari milanesi e dell'hinterland. «Oggi costa di più viaggiare per tre fermate con un confine in mezzo che per 15 fermate tutte in città» ha spiegato in Consiglio comunale il capogruppo del Pd Lamberto Bertolè. Il Comune ragionerebbe dunque su biglietti differenziati per il trasporto pubblico, «che tengano conto delle diverse possibilità di muoversi, come in tante altre città» - leggi ticket più cari per chi sceglie di viaggiare in metrò e più economici se ci si attacca al tram - e tarati su «brevi e lunghe percorrenze». Il presidente della Commissione Trasporti Carlo Monguzzi è convinto che la filosofia del piano non si tradurrà automaticamente in un aumento, anzi, «mi sembra un'ottima idea quella lanciata da Bertolè, i contorni devono rimanere che il prezzo massimo del ticket non aumenta rispetto all'euro e mezzo attuale ma ci sono biglietti mini, ad esempio per 4 fermate, biglietti medi e a percorrenza normale». Meno praticabile secondo Monguzzi la diversificazione anche tra gomma e ferro. Poco probabile invece, secondo noi, che il prezzo possa rimanere «bloccato». «Sarò controcorrente - ha esordito in aula anche il consigliere di Sel Luca Gibillini -, è molto più facile dire che non aumenteremo mai il biglietto, ma noi oggi siamo tra la settima e l'ottava rete europea di servizi pubblici, siamo al cinquantanovesimo posto delle grandi città sopra i 20mila abitanti per costo-utente al chilometro e al 63esimo posto sul costo dei biglietti». La giunta a porte chiuse si era impegnata poco tempo fa a non aumentare le tariffe Atm da qui a fine mandato. I ritocchi (anche) per coprire i costi per realizzare la M4 dovrebbero essere rinviati al l 2017. «Dobbiamo ribadire con forza che i costi della M4 non significano un aumento del biglietto da qui al 2017 - ha precisato in aula Gibillini -, ma semmai una “revisione del sistema tariffario“». Ci risiamo.

Una «revisione dell'intero sistema tariffario» è stata caldeggiata di recente anche dall'assessore Franco D'Alfonso, braccio destro del sindaco, e dall'economista Andrea Boitani, membro del Comitato scientifico del Piano della mobilità del Comune e esponente «arancione» di Milano Civica.

«Dietro questa nuova invenzione della “razionalizzazione“ dei biglietti Atm non si nasconde altro che il terzo aumento dall'inizio della giunta Pisapia, dopo il biglietto da un euro a 1,5 e gli abbonamenti - critica il consigliere di Forza Italia Fabrizio De Pasquale -. Poco o nulla si è fatto invece per contrastare l'evasione, sotto gli occhi di tutti». E sono rimasti una bella promessa, almeno per quest'anno, gli sconti per gli anziani promessi dal sindaco in tv all'inizio di marzo. «I biglietti diminuiranno dopo le 9.

30m gli anziani avranno abbonamenti scontati per viaggiare negli orari non di punta». Chi li ha visti?

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