Cronaca locale

«Una piattaforma online per reclutare benefattori»

Un giovane imprenditore brianzolo inventa il network «Aiutaun». Per italiani o immigrati

Marta Calcagno Baldini

Dall'essere un piccolo nerd («stavo davanti al computer tutta la notte») ad investire, per primo in Italia, negli influencer («Otto anni fa ho aperto la prima agenzia di supporto per chi lavorava inizialmente con YouTube, oggi rimane Facebook, ma ci sono anche TikTok, Istagram e altri»): eppure Stefano Longoni, brianzolo doc, con già all'attivo due imprese che lavorano nel settore multimediale e tecnologico, sta già guardando ad un'altra faccia del futuro del mondo online, quella del welfare. E, da solo mese e mezzo, ha aperto «aiutaun.it», la piattaforma per il sociale che mette in comunicazione donatore e beneficiario con un'interfaccia semplice e intuitiva. In home page compaiono 3 carte con la scritta «Italiano», «Immigrato», «Mi è indifferente». E sopra la domanda: «Hai voglia di aiutare qualcuno?». Cliccando su una delle tre opzioni segue l'elenco delle tipologie di aiuti possibili: sostegno economico, vestiario, alloggio, lavoro, istruzione, alimentare, supporto legale, acquista un albero, compagnia, supporto sanitario, giocattoli, prodotti per l'infanzia, babysitting, altro. Segue elenco di dati personali, non tutti obbligatori, da compilare. Sono le informazioni che Aiutaun si occuperà di girare ai vari enti che potrebbero essere interessati a quel tipo di supporto che il singolo offre. «A quel punto Aiutaun ha finito la sua funzione -dice Longoni - il sito non parla direttamente né con i donatori nè con chi riceve aiuto. Li mette semplicemente in contatto». Le associazioni umanitarie non profit iscritte per ora sono ancora poche, specialmente rispetto al fatto che «in Italia ne risultano350mila, sono dati del Ministero. E poi Aiutaun vuole andare nel piccolo, nello specifico del territorio, tende a non includere i gruppi già noti e famosi». Però cresce velocemente: in poco più di un mese già 200 utenti hanno scritto per offrire il proprio supporto: «Abbiamo visto che la maggior parte delle persone regala tempo da dedicare al prossimo, o ha lavori da proporre, e molti scelgono l'opzione acquista un albero'. In ogni caso la stragrande maggioranza offre se stessa: compagnia, tempo, aiuti personali». Insomma, quello online non sembra un mondo di lupi anonimi e violenti: «Il mio è anche un esperimento sociale continua -. Spesso leggo su internet i commenti dei lettori a certi articoli di quotidiani online: sono soprattutto di persone over 50, e sono sguaiati, volgari, esagerati. La maggior parte di chi scrive non sa riconoscere le fake news, prende per buone notizie da siti inattendibili e le fa girare».

Educare questo mondo? «Non direttamente: diciamo che mi rivolgo alla maggior parte degli altri commentatori, che invece vuole aiutare, tende una mano, cerca di capire i problemi».

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