Cronaca locale

In piazza centri sociali e sindacati

I residenti contro i profughi alla Montello consegnano la petizione

I primi ad arrivare sono stati i sindacati, fuori tempo massimo invece i residenti riuniti nel comitato «Giù le mani dalla caserma Montello» che avrebbero voluto consegnare direttamente al premier Matteo Renzi le oltre 3.400 firme finora raccolta per dire no ai profughi alla caserma di via Caracciolo, zona piazza Firenze, ma le hanno dovute accontentarsi di lasciarle a un rappresentante dell'ufficio Protocollo di Palazzo Marino. In mezzo, a contestare la visita del premier Renzi a Palazzo Marino ci sono stati gli immancabili centri sociali: i militanti del Cantiere, in piazza Scala con i fischietti, hanno cercato di disturbare il discorso di Renzi in Sala Alessi. Gli esponenti della Uil Polizia Locale capeggiati da Fabrizio Caiazza e Alfredo Masucci chiedono che non sia disprso l'investimento nella formazione dei 36 vigili assunti a tempo determinato per i mesi di Expo e prolungati fino ad oggi, ma coi contratti in scadenza a fine mese. «Il sindaco Beppe Sala continua a parlare del blocco delel assunzioni legato ai vincoli del Patto di stabilità, eppure suoi colleghi di altre città hanno preferito rafforzare gli organi di sicurezza». Anche il segretario della funzione pubblica del sindacato Salvatore Maisto, è preoccupato per il mancato turn over nel settore della polizia locale, ma estende le preoccupazioni (tra gli altri) ai precari della ex Provincia in scadenza.

I residenti che hanno caso vicino alla Montello e dal primo novembre vedranno traslocare i soldati fino ad oggi in servizio in via Caracciolo contestano l'arrivo al posto loro dei migranti. Di un freno agli arrivi si è parlato (opoco) durante il pranzo nella Sala dell'Orologio a cui hanno partecipato oltre a Sala e alla vicesindaco Anna Scavuzzo, padroni di casa, il governatore Maroni il presidente di Assolombarda Rocca, di Confcommercio Sangalli, monsignor Bressan, don Rigoldi, esponenti di Cgil, Cisl e Uil. L'attenzione si è concentrata soprattutto su un loro inserimento effettivo e progettuale in città, per evitare tensioni con i cittadini. A fine incontro Maroni ha riferito: «Ho consegnato al premier l testo dell'accordo che abbiamo sottoscritto lunedì a Genova» con i presidenti di Regione Liguria e Veneto per accelerare i rimpatri e frenarei nuovi arrivi.

Polemica dall'Unione artigiani, non invitata alla firma del Patto: «A Palazzo Marino - sottolinea il segretario generale Marco Accornero - sono stati chiamati industriali, sindacati, università e fondazioni, ma non il mondo artigiano, che nella grande Città metropolitana milanese esprime oltre 70mila imprese».

ChiCa

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