Cronaca locale

Picchiato dalla badante Invalido finisce in coma

Pestato a sangue un 50enne in sedia a rotelle: è in fin di vita I carabinieri arrestano l'ucraina e un clochard che l'ha aiutata

Invalido massacrato di botte dalla sua badante ucraina spalleggiata da un clochard bulgaro, un omone di 1.90 che ha ridotto la vittima in coma a forza di calci in testa. Sul volto gli infermieri hanno trovato ancora le tracce delle suole delle scarpe. In tutto per un misero bottino: una catena d'oro, una fede, un pc e un bancomat con cui sono stati prelevati 600 euro. La loro latitanza è però durata poco, meno di 24 ore dopo i carabinieri li avevano già identificati, individuati e arrestati.

F. A., 50 anni, ha un passato difficile alle spalle: sposato ha iniziato poi ad avere una serie infinita di problemi fisici che l'hanno ridotto su una sedia a rotelle. Forse anche il degenerare del suo quadro clinico ha portato all'usura del matrimonio e infine alla separazione dalla moglie. Così dopo il divorzio, l'invalido è andato a vivere con il fratello, dieci anni più giovane, in un modesto appartamenti a Bollate. L'uomo però fa l'autista, con turni di giorno e di notte, e spesso è fuori per ore e ore. Per coprire le sue assenze, da tempo per casa girano badanti straniere, l'ultima Maryana Berdyuk, ucraina senza fissa dimora di 32 anni. Un tipino da prendere con le molle: qualche sera fa, sempre a Bollate, era ospite di amici, si è ubriacata ed è diventata molto violenta. Quando ha iniziato a prendere a calci i compagni di bevute, questi hanno chiamato i carabinieri. Anche per questo forse i due fratelli hanno deciso di allontanarla.

L'altra mattina la tragica scoperta. Alle 6 il fratello, concluso il suo turno di notte, è entrato in casa trovando l'invalido a terra, svenuto, corpo e volto devastati. Finisce al Policlinico, mantenuto in coma farmacologico, le sue condizioni sono disperate. Nessun dubbio sul movente: mancano pc, un po' di soldi, la fede nunziale, la catenina, strappata lasciando vistosi segni sul collo, e il postamat. Le indagini si orientano subito sulla badante e in serata arriva la conferma: un prelievo con la tessera della vittima è stato registrato alle poste di largo Scalabrini. Dove le immagini delle telecamere di sicurezza inquadrano l'ex badante e il suo complice. Seguendo le tracce dei telefoni cellulari qualche ora dopo i carabinieri riescono a rintracciarli. Lui, Dimitrov Nerdyuk, alla stazione Cadorna, addosso ha 210 euro, la fede, la catenina e una ricevuta di «money transfert» da 250, intestata alla Berdyuk. La giovane invece viene fermata alla stazione ferroviaria di Bollate, una perquisizione a casa di parenti che la ospitano, permette di recuperare il pc. Prove schiaccianti contro i due che, viste le condizioni della vittima, vengono arrestati per tentato omicidio. Sempre che nelle prossime ore il quadro clinico non precipiti.

Rimane da capire la ragione di tanta ferocia. F. A. infatti è stato letteralmente massacrato. I due, soprattutto, il massiccio bulgaro, hanno infierito senza pietà sul capo dell'invalido. Una determinazione che lascia pensare come i malviventi più che farsi «dare» qualcosa, per esempio in codice del postamat, volessero proprio ammazzarlo di botte. Anche perché dopo la rapina, la vittima avrebbe riferito ai carabinieri i nomi dei suoi aggressori.

Meglio dunque far tacere per sempre lo scomodo testimone.

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