Cronaca locale

«Pisapia ambiguo, i nostri soldi vanno a Roma»

In questi giorni il bilancio della Città metropolitana torna a far discutere. Il sindaco metropolitano Giuliano Pisapia dice di aver chiuso il bilancio nonostante i debiti lasciati dal centrodestra, schieramento politico che contesta questa ricostruzione. Ha seguito direttamente tutta la storia Bruno Dapei, già presidente del Consiglio provinciale e oggi capo dell'Osservatorio metropolitano di Milano.

Dapei allora avete lasciato un buco da 94 milioni?

«È quello che si vuol far credere. Ma più che il buco, si copre il vero responsabile. I 94 milioni non hanno niente a che vedere con il debito, sono il costo delle manovre del governo Renzi, che sottrae alla Città metropolitana di Milano parte delle sue entrate correnti. Quei soldi invece che finanziare servizi e investimenti del nostro territorio finiscono nel calderone romano. Quanto al debito, siamo al paradosso: oggi è sotto controllo e si aggira sui 620 milioni perché nei cinque anni in cui abbiamo governato lo abbiamo ridotto di 250 milioni».

Allora Pisapia sta mentendo?

«Per usare un eufemismo, si è stati volutamente ambigui: si è parlato di insieme di debito e buco col risultato che addirittura il Corriere ha finito per attribuire alla passata gestione quei 94 milioni invece che a Renzi. Diciamo che una smentita era dovuta per rispetto dei cittadini e del loro diritto di sapere. Evidentemente il sindaco non rilegge gli articoli dopo le sue conferenze stampa».

Ma i soldi della Città metropolitana da dove arrivano?

«Dai milanesi e da nessun altro. Diversamente da quasi tutte le altre province, a Milano non ci siamo mai giovati di trasferimenti dello Stato, perché le entrate locali frutto di Rc Auto, IPT e addizionali sono sempre state sufficienti a coprire la gestione. Riscaldare le scuole superiori, far girare gli autobus e riparare le strade costa. Adesso alle altre province tagliano i finanziamenti, mentre alla Città metropolitana Renzi porta via i soldi da sotto il naso, in barba alla Costituzione».

Ma tutti questi debiti?

«Negli anni passati si sono fatti grandi investimenti per scuole e trasporti, non solo per Expo. Mica sono opere che si possono pagare in contanti, ma tramite mutui che siamo assolutamente in grado di onorare. Purché non ci portino via le nostre entrate. Pisapia lascia in eredità in Comune un debito pro-capite venti volte superiore, ma non credo che sia di per sé una colpa. Il vero problema è che la Città metropolitana ha ereditato il fior fiore della pubblica amministrazione, gente che ha servito per decenni il nostro territorio facendolo eccellere in molti settori. Questo personale è oggi una grande potenzialità inespressa, a malapena rimangono i soldi per pagare gli stipendi.

Cornuti e mazziati, con l'artefice di tutto questo, il ministro Delrio, promosso ad altro incarico».

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