Cronaca locale

Pisapia eterno indeciso e la sinistra è nel caos Forza Italia: «Ha fallito»

Tra smentite e accuse va in scena il benservito al «sindaco alleato»

La sinistra milanese sembra un gioco di specchi. E l'immagine appannata di Giuliano Pisapia riflette dentro al palazzo ambizioni mal celate, manovre nascoste, sostegni solo di facciata. La campagna elettorale per le comunali si è aperta così. E nonostante le smentite dei vertici democratici (tutta la filiera locale, regionale e nazionale) si è aperta nel modo peggiore, con una specie di ultimatum al sindaco, riportato da «La Repubblica» e attribuito al vice segretario Lorenzo Guerini, vero uomo ombra del premier Matteo Renzi. «Pisapia dica presto se si ricandida o no», questo il contenuto del messaggio indirizzato al sindaco, che ha risposto indispettito che lui «non si fa dettare l'agenda dal Pd». Poi tutti hanno smentito ed è finita a retromarce.

Ma sono cose che capitano quando un'amministrazione non convince: il sindaco si indebolisce, l'azione di governo ne risente, lui stesso tentenna mostrandosi a dir poco riluttante su una sua ricandidatura. E si apre una specie di guerra civile politica. «Sono stupefatto e sbalordito» ha tuonato il segretario metropolitano Pietro Bussolati, che non si è limitato a una smentita di circostanza. «All'interno del Pd milanese non c'é alcuna ansia» ha garantito il vicesindaco metropolitano Eugenio Comincini, altro renziano doc. Dalla sinistra interna, Pierfrancesco Majorino, assessore al Sociale che tutti indicano come aspirante candidato, ha confermato la sua fiducia nell'attuale primo cittadino. «Ho visto che Repubblica ha lanciato un sondaggio che chiede se si vuole come candidato sindaco del 2016 Pisapia o un altro candidato. E ho votato: Giuliano Pisapia», ha assicurato.

Ma allora, come nei migliori gialli, chi è il colpevole? Chi vuole mettersi fra Pisapia e il Pd? «Evidentemente sulla partita ci può essere interesse a dividere piuttosto che a unire» ha spiegato Bussolati, parlando di un aiuto regalato al centrodestra. L'opposizione in effetti si frega le mani per il pasticcio esploso in casa altrui, non del tutto inaspettato. «Siamo al tutti contro tutti in maggioranza, alla rissa» sancisce l'ex vicesindaco Riccardo De Corato. «Dalla segreteria nazionale del Pd non si sta quindi occupando delle elezioni comunali di Milano che si terranno nel 2016» aveva precisato un altro segretario della «nouvelle vogue» renziana, il regionale Alessandro Alfieri. Ma Alfieri si è guardato bene dal manifestare fiducia nel sindaco in carica» ha fatto notare la segretaria regionale di Forza Italia Mariastella Gelmini, che dunque ha avuto buon gioco nel parlare di fallimento e dichiarare: «Si è aperta ufficialmente la campagna elettorale per il dopo Pisapia.

Anche il Pd lo ha abbandonato».

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