Cronaca locale

Pisapia ha intitolato 65 vie. Adesso arriva una stretta

L'assessore alla Cultura Del Corno indica i nuovi paletti sulla toponomastica: "Parità di genere e basta deroghe, devono passare almeno 10 anni dalla morte"

Pisapia ha intitolato 65 vie. Adesso arriva una stretta

Sotto la giunta Pisapia sono state intitolate sessantacinque nuove strade. Il record nel 2013: venti targhe scoperte in un anno, quasi due al mese. Partigiani, architetti, compositori. Ora l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno annuncia una stretta. Una scelta politica ma dettata anche da un dato molto concreto: «Gli spazi per nuove intitolazioni al momento sono praticamente azzerati, ogni volta ci ritroviamo a ritagliare giardini e piccole vie. Bisognerebbe limitarsi a due o tre targhe all'anno, invece abbiamo seguito nello scorso mandato un ritmo di diciotto o venti». Per l'esattezza: 3 nei primi mesi di mandato nel 2011, 17 l'anno successivo, il picco del 2013, nove nel 2014, sedici nell'anno di Expo e 13 in appena cinque mesi nell'ultimo scorcio del mandato.

Non è l'unica novità. Del Corno, come ha anticipato ieri in commissione Cultura a Palazzo Marino, presenterà al sindaco un'informativa sul tema della toponomastica, indicandogli tre linee da seguire. Primo: basta deroghe alla legge che impone che trascorrano almeno 10 anni dalla morte della personalità a cui si vuole dedicare una via, piazza o giardino. Se fosse già stato applicato questo principio, il sindaco Giuliano Pisapia non avrebbe potuto chiedere e ottenere nel 2015 la deroga prefettizia per il cardinale Carlo Maria Martini (era scomparso nel 2002), per Mike Bongiorno (gli è stata intitolata la via a soli sei anni dalla morte) e per Franca Rame (scomparsa nel 2013). Del Corno riferisce, senza citare il caso, che nel 2011 l'allora prefetto Gian Valerio Lombardi rifiuto una deroga, ritenendo che non ci fossero i presupposti per accelerare l'omaggio. L'assessore vuole da qui in avanti eliminare il ricorso alla deroga, per «sottrarre la scelta all'emotività del momento».

Perplessa la Pd Alena Buscemi, il cambio è stato invece sollecitato anche dalla capogruppo della Sinistra x Milano Anita Pirovano, che ha proposto pure di istituire nel corso dell'anno una riunione dei capigruppo per scegliere i nomi, sul modello degli Ambrogini. Del Corno, cui spetta la proposta alla giunta, frena: apre solo ad una commissione consiliare che fornisca proposte (non vincolanti) all'assessore. Secondo punto: niente cambi di intitolazione (e quindi di indirizzo) per evitare disagi ai residenti. Terzo: perseguire il più possibile la parità di genere.

Negli ultimi anni sulle nuove targhe il rapporto donna-uomo è stato di uno a tre, «dobbiamo fare di più».

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