Cronaca locale

Il pm indaga sulle scritte pro Br

Dopo Sesto e Villapizzone, segnalati volantini anche a Lambrate

Il pm indaga sulle scritte pro Br

La Procura indaga su volantini e scritte inneggianti alle Brigate Rosse. Un graffito è un segnale inquietante, tre giorni di messaggi e manifesti inneggianti alle Brigate rosse sono una minaccia da tenere in considerazione. E per il terzo giorno consecutivo sui muri di Milano sono apparsi messaggi di solidarietà per Nadia.Desdemona Lioce, la brigatista condannata per gli omicidi dei professori Marco Biagi e Massimo D'Antona e del sovrintendente di polizia Emanuele Petri.

Un gruppo, «Lambrate informa», ieri ha pubblicato le immagini di manifesti affissi in un sottopasso milanese. «Spuntano nel sottopasso della stazione ferroviaria di Lambrate che separa via Bassini da viale delle Rimembranze nuovi volantini in soccorso ai compagni brigatisti». I manifesti, che sarebbero stati attaccati da diversi giorni, sono molto simili a quelli apparsi martedì a Sesto San Giovanni e denunciati dal sindaco Roberto Di Stefano, ma anche dal Pd e dall'Anpi milanese con il presidente Roberto Cenati. Il presidente della commissione Sicurezza del municipio 4 Francesco Rocca nota che la stessa scritta (rossa) era apparsa anche al Corvetto a maggio.

Il giorno dopo la denuncia di Sesto, delle scritte con lo spray rosso sono state segnalate in via Padova: scritte con lo spray rosso in italiano e arabo, contro Israele. Nello stesso giorno a Villapizzone sono comparsi altri messaggi pro Br. All'angolo fra piazza Pompeo Castelli e via Fassini, su una palazzina è apparsa la scritta «solidarietà alla Br-Pcc Nadia Lioce», con una falce e martello, una stella a cinque punte e una data: 28/9/2018. La data a data fa riferimento al giorno in cui all'Aquila è fissata un'udienza del nuovo processo a carico della Lioce (per le proteste in carcere). Nelle vicinanze vive Antonio Iosa, che fu gambizzato negli anni Ottanta. Con un comunicato, la Camera del lavoro di Milano ha manifestato solidarietà a Iosa e ha chiesto di rimuovere le scritte. Il segretario Pd Pietro Bussolati ha dichiarato che «le istituzioni, le forze democratiche e tutti i cittadini che credono nella democrazia devono fare fronte comune contro la follia terrorista». Su questo, ieri è intervenuto nuovamente anche Cenati: «Ad Antonio Iosa - ha detto - esprimo la mia personale solidarietà e quella di tutta l'Anpi provinciale di Milano».

Adesso la Procura indaga e il dipartimento antiterrorismo attende un'informativa degli investigatori, che stanno visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza.

Poi il pm Alberto Nobili, alla guida del pool, valuterà quale reato ipotizzare.

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