Cronaca locale

Pochi passeggeri a Malpensa del progetto della terza pista se ne riparla tra tre anni

Se ne riparlerà fra tre anni, dopo Expo. Al momento le dimensioni dello scalo sono sufficienti ad assorbile il traffico di 19 milioni di persone

Pochi passeggeri a Malpensa del progetto della terza pista se ne riparla tra tre anni

Per quelli che hanno sperato fino all'ultimo in un riscatto di Malpensa su Fiumicino è una doccia fredda. La terza pista non verrà mai costruita. O meglio, se proprio si vuole lasciare aperto un piccolo spiraglio, si può dire che se ne riparlerà dopo Expo. Insomma, dopo l'addio di Alitalia, dopo l'abbandono di Lufthansa, di Air France e il ridimensionamento, Malpensa incassa un altro colpo. Per la gioia degli ambientalisti. A dare l'annuncio, in commissione Mobilità a Palazzo Marino, è stato il direttore delle relazioni esterne di Sea (la società che gestisce l'aeroporto), Claudio Del Bianco: «Se le previsioni sono sbagliate e rimangono gli attuali livelli di traffico noi la terza pista di Malpensa non la facciamo». In sostanza, non ci sono abbastanza passeggeri. Quindi la terza pista non servirebbe e sarebbe un costo sproporzionato da sostenere.
La decisione di costruire una nuova pista, la terza appunto, per l'aeroporto di Malpensa è legata alle previsioni di passeggeri che transiteranno dallo scalo e al conseguente numero di atterraggi e decolli giornaliero. Le due attuali piste consentono all'aeroporto varesino di gestire circa 24 milioni di passeggeri l'anno e quasi 800 movimenti al giorno. Oltre queste soglie «si porrebbe seriamente il problema» della nuova pista. Una condizione che però, anche se venissero rispettate le più ottimistiche previsioni, non si raggiungerebbe prima di «tre anni» e quindi soltanto dopo il 2015. Al momento infatti, dati 2011, il numero di passeggeri a Malpensa si attesta a 19 milioni (erano 24 milioni nel 2007) e i movimenti giornalieri si fermano a 500. «Il masterplan di Malpensa serve a prevedere come intercettare la domanda di traffico nel prossimo futuro» spiega Del Bianco, e a «essere pronti nel caso ci fossero le condizioni» che richiederebbero l'opera. Se ne riparlerà tra qualche anno quindi.

Se sarà il caso.

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