Cronaca locale

Porta Venezia riscopre le ex officine industriali

Showroom nelle vie della «casbah», ma la novità è via San Gregorio

Pamela Dell'Orto

Il distretto di San Gregorio è quel che non ti aspetti. Non c'è niente di esibito, tutto è nascosto all'interno di location inaspettate, ex laboratori trasformati in gallerie creative, raffinate, seminascoste. E' il distretto ristretto, un concentrato di nuove idee e di divertissement, nato 4 anni fa da un'idea di Claudio Loria. Collezionista di modernariato e design, ha trasformato un vecchio laboratorio di tessuti in una galleria di 800 metri, l'Eclettico, attingendo dal passato per reinterpretarne le forme in chiave contemporanea. In questi giorni, una mostra svela l'anima di questo spazio, con un mix suggestivo di nuovi lavori e pezzi unici di modernariato come la scrivania di Gio Ponti, la luce di Panton, il vecchio giradischi anni 70. Parte da qui l'avventura di «San Gregorio Docet», nato come «distretto di qualità, lontano dalle dinamiche commerciali», spiega Loria. Ed ecco le novità londinesi dello showroom Pinch Design, e la mostra di Wallpaper, il famoso magazine inglese, Handmade 2016, dedicata ai progetti artigianali di designer e aziende per un ipotetico hotel. Tutti prototipi geniali come il micro-armadio di Chipperfield, progettato per contenere una valigia (aperta) e gli abiti, o l'asse da stiro che diventa un pezzo di arredo super chic, o le suggestive luci al led che fanno capolino da un pannello effetto legno. Poco lontano, anche nel distretto di Porta Venezia, è tutto una sorpresa. E' bello trovarsi all'improvviso dove un tempo i milanesi facevano i bagni termali, all'Albergo Diurno, gioiello Liberty, per vedere le collezioni wellness dei giovani della Creative Academy. O nell'ex fonderia di Via Lazzaretto, dove prendere spunto per una tavola alternativa fatta con posate strampalate. In via Melzo 7 ci sono le novità di Jannelli e Volpi, ma anche piccole chicche come l'installazione matita rossa, 18 modi per fare la punta a una matita: dal corsetto allo scalpello. Alla Stamberga di Via Melzo, ci sono le nuove sedute di midollino di Bonacina 1989 e le foto di Marco Beretta, e al Bivio di via Lambro, le poltrone che diventano divano, pouf, o letto di Cristina Prinetti. Ma la vera chicca è la mostra dei designer austriaci allestita nelle sale di Villa Necchi.

Proprio da questo capolavoro di Portaluppi oggi alle 15 parte una passeggiata Liberty a piedi.

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