Cronaca locale

Portello, il giorno della verità: stadio del Milan o passeggiata

Fondazione Fiera sceglie tra i due progetti in lizza per aggiudicarsi l'area Investimento da oltre 300 milioni. I rossoneri offrono anche il liceo sportivo

Portello, il giorno della verità: stadio del Milan o passeggiata

Portello D-day. È attesa per oggi la decisione del comitato esecutivo di Fondazione Fiera (ratificata alle 17 dal consiglio generale) sul destino dell'area da 48mila metri quadrati del Portello (24mila di proprietà della Fiera, 8.400 del Comune, 15.600 di Citroen) stretta tra viale Scarampo, viale Teodorico e via Gattamelata. Ma fini a oggi è sembrato impossibile predire chi vincerà: i due progetti al ballottaggio sono la Milan Arena, il nuovo stadio firmato da Emilio Faroldi e la «Milano alta» del gruppo Vitali spa che si giocano il tutto per tutto.

In un primo momento - dopo l'esclusione del «Magnete» del gruppo Prelios - sembrava che l'«High line» milanese, come è stata battezzata «Milano alta», sostenuta dal fondo dì investimento Stam, potesse essere in pole position. Il plus? Maggiori garanzie finanziarie: sul piatto cento milioni di euro di stanziamento iniziale e 200 nel medio termine. Dal punto di vista progettuale, inoltre, la pista ciclopedonale rialzata lungo il chilometro che corre su viale Scarampo non richiederebbe alcuna bonifica dei terreni, a differenza del progetto dello stadio, elemento non indifferente per la decisione di Fiera. Ma se la «green street» sarebbe realizzabile in soli 24 mesi e la società disponibile a pagare 3,3 milioni di canone all'anno dal primo gennaio, a lasciare perplessi è la sostenibilità nel lungo periodo (50 anni). La «green street» con il suo albergo, la mediateca interattiva, il leasure center, un tech center per le perfomance artistiche e un polo per la promozione delle scienze dell'alimentazione sarà in grado di affermarsi come un polo d'attrazione e di avanguardia?

Ma le parole pronunciate venerdì dal presidente del Milan Silvio Berlusconi hanno avuto l'effetto di sparigliare le carte, spostando a favore del Diavolo il delicato equilibrio. «Non so ancora se lo faremo noi da soli o accetteremo l'ingresso di altri gruppi. Certo è che abbiamo già ricevuto dieci offerte da fondi o altro per finanziare la costruzione del nuovo stadio» ha annunciato Berlusconi durante la presentazione del nuovo allenatore Mhiajlovic a Casa Milan. «Noi amiamo San Siro - ha sottolineato - è anche lo stadio dove si vede meglio il calcio rispetto a tanti altri stadi europei e del mondo. Oggi però il mondo del calcio è cambiato, in televisione si vedono tutte le partite e gli spettatori si sono ridotti. Inoltre - ha aggiunto - tutte le squadre europee si sono dotate di un proprio stadio dal quale ricavano dai 50 agli 80 milioni l'anno. Lo stadio diventa quindi un vero e proprio polo di attrazione, un salotto della città». Il Cavaliere, oltre a mettere la faccia sul progetto che punta alla creazione di un polo rossonero con casa Milan a due passi, avrebbe sgombrato il campo da eventuali ombre che pesavano sulla decisione della Fiera. Tradotto: la preoccupazione per la mancanza di rassicurazioni economiche sulle operazioni di bonifica, necessaria per gli scavi a 15 metri di profondità. Bruciano ancora sui conti della Fondazione i 10 milioni su 60 sborsati per risanare i terreni di City Life. Tradotto: l'operazione Portello dovrebbe avvenire a costo zero per l'ente.

L'investimento si aggira sui 300-320 milioni di euro, con un'offerta di 3,3 milioni di canone minimo garantito alla Fiera. Ma è chiaro che l'indotto per l'intera zona sarebbe ben più ricco dal momento che l'Emirates Stadium meneghino porterebbe con sé un albergo a due passi dal MiCo, il centro congressi internazionale, un liceo a indirizzo sportivo, ristoranti, parco giochi, percorsi verdi sui tetti, spazi espositivi. Il mega polo dello sport «poterebbe vantaggi a tutti» ha ricordato Berlusconi. «Gli stessi immobili aumenteranno di valore come è successo in tutte le città europee».

Per non trovarsi impreparato il club rossonero si è messo alla ricerca di una possibile area alternativa dove far sorgere il nuovo stadio, a fronte del patto siglato con l'Inter pronto a far diventare il Meazza casa propria: l'area ex Falck a Sesto San Giovanni, lo Scalo Farini, Porto di Mare, «La Goccia» alla Bovisa, il Quartiere Adriano, la Caserma Perrucchetti, il sito Expo.

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