Cronaca locale

Al prefetto piacciono gli One direction

Oltre a Tronca, affezionati ai privilegi assessori e funzionari comunali di cui Forza Italia chiede le dimissioni

Le fan più sfegatate - ragazzine giovanissime - avevano dormito quasi tutta la notte davanti allo stadio, avvolte in sacchi di plastica, per essere certe di conquistare la prima fila quando, una dozzina di ore dopo, si sono aperti i cancelli di San Siro. Potere degli «One Direction», la boyband australiana che ha conquistato le teenager di mezzo mondo, e in migliaia hanno invaso il Meazza lo scorso 28 e 28 giugno per le uniche due date italiane della band. I 116 biglietti a disposizione per le due date andarono a ruba in poche ore. E quanti (ma soprattutto quante) sono rimasti incollati al pc e non sono riusciti ad aggiudicarsi un ticket, chissà cosa penseranno degli otto biglietti (divisi nelle due serate) comodamente recapitati dal Comune a Palazzo Diotti per il prefetto di Milano, Paolo Francesco Tronca. Immaginiamo che lui, palermitano di 63 anni, non sia un patito di musica pop dal vivo. Magari li avrà girati al figlio adolescente o a qualche nipote. Ma tant'è, i biglietti gratis riservati a politici e autorità cittadine per assistere a concerti e partite di Campionato sono un privilegio in via di diminuzione, ma duro a morire. Come ha anticipato ieri il Corriere della Sera , nell'elenco dei ticket distribuiti dal Comune nel 2014 accanto al prefetto compare tra i fan degli One Direction anche il sottosegretario Expo della Regione Lombardia Fabrizio Sala, mentre tra gli assessori che preferiscono le melodie più soft dei Modà figurano l'assessore allo Sport Chiara Bisconti, che gestisce la distribuzione del «pacchetto ingressi» dopo il taglio imposto con il regolamento entrato in vigore due anni fa, e la collega al Demanio Daniela Benelli, mentre Carmela Rozza (Lavori pubblici) preferisce il rocker di Zocca, Vasco Rossi: ha chiesto i biglietti per tutte le quattro date. Il nuovo regolamento, deciso dopo le polemiche sollevate dal 2011 dal radicale Marco Cappato, ha dato una stretta alla concessione di biglietti gratuiti: la gestione è passata dal cerimoniale e dal Gabinetto del sindaco all'assessorato allo Sport e 160 dei 330 biglietti disponibili per ogni partita di calcio ad esempio vanno tassativamente assegnati a scuole, centri anziani, dipendenti comunali e polizia penitenziaria. Una ventina sono le poltrone riservate alle autorità cittadine. Se gli assessori vogliono assistere ad una sfida di campionato invece devono richiedere espressamente il biglietto (Franco D'Alfonso e Carmela Rozza i più tifosi), mentre per i 48 consiglieri sono automatici due biglietti a testa (92 nell'anno). E se solo cinque esponenti del Pd (Lamberto Bertolè, Mattia Stanzani, Carlo Monguzzi, David Gentili e Alessandro Giungi hanno rinunciato a ritirarli e Cappato e Luca Gibillini (Sel) li mettono a disposizione gratis con una lotteria on line, gli altri politici passano all'«incasso». Tra i beneficiari - e ampiamente - da regolamento ci sono anche il direttore generale del Comune Giuseppe Tomarchio, che ha ritirato 92 biglietti nel 2013, e il segretario generale Ileana Musicò 66. Polemica Silvia Sardone, consigliera di zona e membro della segreteria regionale di Forza Italia: «Molti hanno capito la lezione e hanno rinunciato a un privilegio di casta - afferma - ma altri continuano imperterriti a chiedere e ottenere numerosi biglietti per sé e per gli amici. Ma la lista dei privilegiati riserva una sorpresa molto irritante: tra i più affamati di biglietti compaiono il direttore e la segretaria generale, due alti dirigenti, nominati dal sindaco, peraltro con ottimi stipendi.

Perché un burocrate deve avere i biglietti gratis per sé e gli amici? Non è un lavoratore come gli altri? Anche se il privilegio è formalmente legittimo, il loro stile non è adatto a questa città, farebbero bene a spiegare o dimettersi».

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