Cronaca locale

Premiata la sfida di Scaramellini: si chiude il regno di Molteni

Il centrodestra consolida il primato, la sinistra segna il passo, il Movimento 5 Stelle non ingrana e resta fuori dalla corsa

Premiata la sfida di Scaramellini: si chiude il regno di Molteni

Marco Scaramellini va. E a Sondrio sembra finire un'epoca. L'ingegnere cinquantaduenne candidato per il centrodestra ha staccato gli avversari prenotando la fascia tricolore.

E - dopo quasi 25 anni - potrebbe chiudersi l'era delle amministrazioni di sinistra, iniziata nel 1994, alba della Seconda repubblica, anno in cui Alcide Molteni conquistò per la prima volta il Comune, per ottenere 4 anni dopo la conferma al primo turno. Solo nel 2003 si aprì la parentesi della allora Casa delle Libertà, con Bianca Bianchini che superò per neanche cento voti Angelo Schena dell'Ulivo. La parentesi si è chiusa nel 2008, quando è iniziato il secondo decennio di Alcide Molteni, che ora volge al termine.

Storicamente cattolica, Sondrio non è una città di destra, in una provincia - quella sì - saldamente leghista. A questo elettorato borghese e centrista affidava le sue speranze Nicola Giugni, un avvocato di 48 anni, noto come presidente dell'azienda energetica di Valtellina e Valchiavenna. Dalla sua parte aveva l'appoggio dell'uscente Molteni e il sostegno di cinque liste: Pd, Sinistra x Sondrio, Sondrio 2020, Giugni sindaco e Sondrio democratica (con capolista proprio il sindaco uscente).

Sul centrodestra gravava in realtà una sola incognita: la candidatura di Fiorello Provera, ex leghista, già presidente della Provincia, eletto al Parlamento italiano prima e a quello europeo poi. Con Provera quattro liste. Troppo difficile il compito per Giugni. Troppo forte il vento che soffia dall'altra parte. Un vento che alle Politiche ha gonfiato le vele del centrodestra: della Lega soprattutto. Alle Comunali Forza Italia era guidati dal capolista Filippo Rebai e affiancata dagli altri alleati: Fratelli d'Italia, Sondrio liberale e Popolari retici. Che potesse andare così, molti lo avevano capito il 4 marzo, quando alle Politiche l'ex sottosegretario Ugo Parolo ha conquistato il collegio superando il 46%, mentre alle Regionali il leghista Massimo Sertori ha raccolto 9mila preferenze fra capoluogo e provincia.

Sotto le soglie nazionali i 5 Stelle, che hanno candidato a sindaco Marco Pontieri.

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