Cronaca locale

Prende a martellate la moglie e se stesso

I coniugi, di origine albanese, sono gravissimi. I vicini: «Erano una coppia tranquilla»

Cristina Bassi

Marito e moglie di Paullo, centro a sud-est di Milano, sono entrambi in gravissime condizioni dopo un tentativo di omicidio-suicidio. L'aggressione di Mitri Urani, 65 anni, contro Ylli Urani, 69, è stata del tutto imprevedibile. La coppia infatti viene descritta dai vicini come tranquilla e senza particolari problemi.

La causa scatenante del crollo nervoso dell'uomo sarebbe stata la perdita, alcuni mesi fa, del lavoro di guardia giurata. I due coniugi, di origini albanesi, hanno un figlio 30enne che non era in casa al momento dell'aggressione. Marito e moglie hanno ottenuto la cittadinanza italiana nel 2015. Nella mattinata di ieri i vicini hanno sentito le urla provenire dall'appartamento i cui i due anziani abitano da molti anni. La 69enne lavora come badante. Urani ha inseguito la moglie fuori dall'abitazione fin sulle scale del palazzo con un martello e l'ha colpita alla testa almeno tre volte, rompendole il cranio. L'intenzione dell'uomo era di ucciderla.

Una vicina, richiamata dalle grida, è intervenuta mettendosi tra i due per provare a proteggere Ylli ed è stata ferita lievemente a una spalla anche lei dal martello usato dal 65enne. Quest'ultimo, vedendo a terra la compagna e credendo di averla uccisa, ha cominciato a colpire sé stesso con la stessa arma, trovata tra gli attrezzi di casa. Si è inflitto numerosi colpi alla testa e poi ha perso i sensi.

I soccorritori del 118 hanno trovato i coniugi entrambi riversi, gravemente feriti. Sono stati trasportati in ospedale e ricoverati in rianimazione, lui all'istituto clinico Humanitas di Rozzano e lei al Niguarda. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Stazione di Paullo e quelli della Compagnia di San Donato Milanese. La prima ricostruzione pare abbia escluso liti gravi tra i due o episodi di violenza. Niente insomma che facesse prevedere uno scoppio d'ira così cruento da parte dell'uomo. L'unico elemento che potrebbe aver rotto l'equilibrio familiare sarebbe appunto la mancanza improvvisa di un impiego per Urani e la disoccupazione che durava ormai da parecchio tempo.

I carabinieri continuano con gli interrogatori, oltre che del figlio anche gli altri abitanti del palazzo e i conoscenti dei coniugi.

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