Cronaca locale

Il primo accordo nel centrodestra avvicina Parisi

Il manager resta tra i preferiti in attesa della scelta finale Salvini dà i voti ai candidati

Il primo accordo  nel centrodestra avvicina Parisi

Sabrina CottoneAlessandro Sallusti? «Sallusti è ottima persona, mi piace, ama e conosce Milano». Stefano Parisi? «Ottimo manager, che ha lavorato nel pubblico e nel privato». Maurizio Lupi? «Lupi è capogruppo nel governo di Renzi, vi pare che posso sostenere uno che sta nel governo Renzi?». Letizia Moratti? «Si, sarebbe stimolante, mi piacerebbe. E la campagna elettorale è già fatta. Pisapia per cinque anni si è limitato a portare avanti quello che la Moratti aveva preparato. Allora metterei dei bei manifesti con scritto: ricominciamo da dove ci eravamo salutati, torniamo a fare cose serie». Ma non è fatta come sembrerebbe da queste parole: «Purtroppo è in giro per il mondo, sta facendo altro». Le risposte sono di Matteo Salvini e le domande arrivano al programma di Rai Radio2 «Un giorno da pecora».Naturalmente al centro della discussione sono le elezioni a sindaco di Milano e il nome del candidato che il centrodestra si prepara a scegliere per misurarsi con chi vincerà le primarie del centrosinistra.

Matteo Salvini ribadisce che sarà una decisione comune di Forza Italia e Lega, anzi dei leader dei sue partiti («Non sono da solo nella scelta, c'è qualcuno che ha facoltà di parola. Tipo Berlusconi»). A Bologna sembra ormai deciso che a correre sarà la candidata del leader della Lega, Lucia Borgonzoni, e questo significa che su Milano, più ancora di prima, sarà il Cavaliere a dire la parola decisiva su chi è la persona giusta. Nell'ultimo incontro tra i due, Berlusconi e Salvini, si è parlato molto di Stefano Parisi, ma il grand commis e imprenditore ha ancora da risolvere qualche problema legato alla sua azienda. Gli scenari sono in via di definizione. L'incertezza sull'esito della competizione a sinistra, se cioè ad avere la meglio alle primarie sarà Giuseppe Sala o la vicesindaco Francesca Balzani, che lo incalza sempre più da vicino, ritarda la scelta definitiva. Salvini sostiene di non temere Sala come avversario: «No, non mi fa paura e non è scontata la sua vittoria alle primarie. Il Comune lo conoscono di più e meglio la Balzani e Majorino, sono più sul pezzo».

A questo punto, chi e come vincerà sarà uno degli elementi usati per decidere come posizionare in campo la squadra di centrodestra.Intanto, a «Un Giorno da pecora» si è lasciato interrogare anche Sallusti. «Non sono mai stato candidato e penso non lo sarò mai» le parole del giornalista, che però viene considerato da molti in corsa. «Mi è stato chiesto: se ti chiediamo di candidarti, ci mandi a quel paese o no? Me lo ha chiesto anche Berlusconi» ha ricordato Sallusti. Se Berlusconi glielo avesse imposto? «Per fortuna non è avvenuto. Se fosse successo, avrei posto delle condizioni. Gli ho detto: presidente, non mi sembra il caso. Io vorrei continuare a fare il giornalista».

Fino alla previsione: «Credo si andrà a chiudere su Parisi».

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