Cronaca locale

Profughi, prima sfida di Sala È già scontro con la Regione

Il Comune rilancia l'idea di usare il campo base Expo. Maroni chiude: "Faremo di tutto perché non accada"

Profughi, prima sfida di Sala È già scontro con la Regione

Comune da una parte, Regione dall'altra. Il primo braccio di ferro è sui profughi. E su un'accoglienza che è già emergenza. «Non sappiamo se saremo in grado di reggere l'urto dei prossimi arrivi» ha avvertito venerdì l'assessore al Sociale, Pierfrancesco Majorino, invitando a «riaprire la riflessione sull'utilizzo dell'ex campo base di Expo». Il Pirellone, che ha gran voce in capitolo come co-proprietaria delle aree Expo, si è subito opposto all'accoglienza nel campo base. E ieri è stato il governatore a ribadire il concetto: «Sono nettamente contrario all'uso dell'ex campo base di Expo per accogliere i clandestini - ha scandito il governatore Roberto Maroni - l'ho già detto anche al prefetto. Faremo di tutto perché ciò non accada». «La Lombardia ne ha già ricei tanti, troppi, non è più possibile mandare un solo clandestino in Lombardia», ha aggiunto Maroni, confermando la linea che il suo assessore Simona Bordonali aveva preannunciato subito, parlando anche col Giornale dopo le prime avvisaglie di nuovi arrivi in massa, anticipati - con un «no» altrettanto secco - dal deputato e segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi, che ieri è tornato a intervenire: «Complimenti al Governo, a Renzi e Alfano per questa ultima dimostrazione di incapacità e inefficienza - ha detto - Milano è invasa da oltre mille immigrati richiedenti asilo, senza che nessuno ne sapesse nulla. La stazione Centrale si è trasformata in un grande bivacco, tutte le strutture cittadine sono al collasso. Una vergogna: perché il Viminale non ha gestito diversamente questa situazione?».

La situazione intanto non migliora. E visto l'allarme di Palazzo Marino, non è una forzatura parlare di emergenza. I centri di accoglienza infatti sono stracolmi. Milano, ha spiegato il Comune, ospita oltre 2.500 migranti ogni notte, tenendo conto di differenti tipologie di persone con vari percorsi di arrivo e regolarizzazione. Il centro di via Sammartini, appena inaugurato, non è in grado di accogliere altre persone. E il piazzale di fronte alla stazione centrale si è già trasformato in un grande dormitorio a cielo aperto, così come i portici della via Vittor Pisani, dove già da tempo sono alloggiati clochard e disperati. I residenti si lamentano, l'opposizione tuona per il degrado di un luogo simbolo della città. Intanto i cittadini segnalano la presenza di bivacchi anche lungo il naviglio della Martesana, come riferisce il presidente del municipio 2 Samuele Piscina. La Lega martella contro il governo: «Milano - ha detto il segretario provinciale Davide Boni - è una città nuovamente sotto assedio. Una situazione insostenibile, che mette il capoluogo lombardo a serio rischio non solo nella gestione dell'ordine pubblico ma anche a livello sanitario». «Come al solito però - secondo Boni - prima con Pisapia ora con Sala, la reazione da parte della giunta non arriva, tanto che si registra la solita imbarazzante inadeguatezza a gestire quanto sta avvenendo». Simile la posizione dell'ex vicesindaco Riccardo De Corato: «In Centrale - dice - servono sia interventi di pulizia che di polizia». «Oggi - attacca il consigliere regionale di Fdi - nella Milano che ambisce a diventare capitale finanziaria d'Europa abbiamo un bivacco a due passi dal centro».

AlGia

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