Cronaca locale

Profughi, il sindaco vuole più caserme e ospedali

Sala: "Le strutture ci sono, ma non la volontà politica". Prime ipotesi sono le strutture di Garbagnate e Monza

Profughi, il sindaco vuole più caserme e ospedali

La situazione nell'accoglienza dei profughi è allo stremo: nell'hub di via Sammartini non riesce più a far fronte al flusso continuo di arrivi. La scorsa notte alcuni uomini hanno dormito all'addiaccio. E quanto successo lo scorso week end, quando un'ottantina di persone, uomini per lo più, hanno dovuto dormire all'esterno della struttura perché sovraccarica - 730 i rifugiati arrivati in Centrale, su una capienza massima di 500 - ha lanciato un segnale allarmante sulla situazione.

Milano non può sopportare il flusso continuo di arrivi a lungo. «Il cuore di Milano è grandissimo, ma ora bisogna far due cose: nella contingenza stiamo lavorando col Prefetto perché la situazione dev'essere sbloccata - ha spiegato il sindaco - Mi fido molto del lavoro che sta facendo il prefetto, quindi ad oggi, soprattutto su Sammartini tutti sanno che siamo in una situazione che non è più gestibile».

Sala è tornato a fare pressing su Roma. Due i fronti aperti: «serve un piano diverso da parte del Governo, che si deve concentrare a mio giudizio sulla modalità di prima accoglienza. Non credo che funzioni il fatto di accoglierli e riversarli subito sulle regioni». Nel mirino anche i tempi con cui viene o meno accordato lo status di «rifugiato»: «È impensabile che servano due o tre anni con tre livelli di giudizio».

In attesa degli esiti delle domande presentate dalle migliaia di persone che continuano ad arrivare, infatti, la città deve far fronte a un'accoglienza generica per tutti - al momento sono smistati nelle strutture di accoglienza 3.800 persone - con un enorme dispendio di risorse ed energie.

Il secondo punto è «la disponibilità di spazi - ha detto il sindaco - perché ci sono: se andiamo a vedere quanti sono gli ospedali o le caserme chiuse nel nostro territorio gli spazi ci sono, ma ci vuole una precisa volontà di utilizzarli senza creare disturbo eccessivo ai cittadini e dando a chi ha bisogno uno spazio adeguato». Il riferimento, non troppo velato, è per esempio all'ospedale militare di Baggio che il Comune puntava a trasformare in centro di accoglienza e che il ministero ha rifiutato. Al momento sono due le strutture chiuse ma in buono stato su cui si sta ragionando: l'ex ospedale di Garbagnate, struttura chiusa, in buone condizioni e soprattutto d proprietà di Palazzo Marino e l'ex san Gerardo di Monza che si è trasferito nella nuova struttura. Intanto i primi di novembre dovrebbero iniziare le operazioni per sistemare i 300 profughi destinati all'accoglienza nei pressi di piazza Firenze. Scadono, invece, a fine anno i contratti per la gestione della caserma Mancini di via Corelli e per la struttura adiacente di via Aquila.

Un invito a Sala a battere i pugni sul tavolo del governo, arriva polemicamente anche dalla Lega Nord con Davide Boni, segretario milanese: «Finalmente il sindaco Giuseppe Sala ammette che a Milano la situazione degli immigrati è fuori controllo.

Sala «protesti» con il presidente del Consiglio per gli oltre 3mila immigrati accampati in città, faccia sentire la sua voce con l'Anci, vada a Roma a protestare».

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