Cronaca locale

In programma incontri con psicologi, scrittori e una calligrafa

La bella calligrafia è uno specchio dove i ricordi non hanno le rughe. Oggi dalle 10 alle 18 a villa Necchi Campiglio si terrà un seminario, «A mano libera, l'arte del corsivo», organizzato dal Fai (Fondo ambientale italiano) per tornare a scrivere a mano. La scrittura con penna e carta è la prima forma di legge con cui ci troviamo a fare i conti. Il disegno a tratto libero dell'infanzia inizia con essa a trasformarsi in segno simbolico e il corsivo, in particolare, è il più veloce e scorrevole dei tracciati. «Perdere la capacità di scrittura manuale sembra avere risvolti negativi sulla qualità del pensiero» sostiene il psicopedagogo Benedetto Vertecchi, che partecipa a una tavola rotonda insieme alla scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti, alla giornalista Giovanna Zucconi, all'artista Jean Blanchaert. Nel carteggio tra Nietzsche e Lou Andreas Salomé c'è un appunto di Lou, che si accorge di una mutazione del pensiero del filosofo quando passa dalla scrittura a mano alla macchina da scrivere.

Alla diminuzione di scrittura corrisponde una minore coordinazione tra pensiero e azione, un peggioramento nell'organizzazione del discorso, un impoverimento del linguaggio e della memoria. Storico, neurologico, psichico, artistico: questi gli aspetti che fondano la secolare impresa di scrivere e che verranno affrontati nel corso della giornata di studi dedicata agli appassionati di scrittura manuale, sia grandi che bambini, a insegnanti e educatori.

Incontri, giochi, laboratori per aspiranti esperti di calligrafia vengono curati dalla calligrafa Monica Dengo e da Montblanc, storica marca di penne e partner dell'iniziativa, per utilizzare il corsivo naturale, inventare alfabeti, imparare a vergare «a» e «z» con penna e calamaio.

Ancora.

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