Le ali di Milano

Prove di matrimonio tra Sea e Orio al Serio

AEROPORTI Svolta epocale per la Lombardia. Mandato ai tecnici per studiare l'integrazione, due mesi di tempo per decidere tempi e criteri di un'unione difficile

Prove di matrimonio tra Sea e Orio al Serio

Tempo 60 giorni, e alla fine dell'estate si saprà se la Sea, che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, sposerà la Sacbo, titolare dello scalo di Orio al Serio.

Ieri le due società hanno dato incarico all'Università di Bergamo - in particolare al suo rettore, Stefano Paleari, esperto di trasporto aereo - di valutare l'integrazione. E' stata richiesta un'analisi di natura tecnica ed economica, con valutazioni su ogni aspetto - mercato, sviluppo, assetti azionari, normative - per stabilire se le sinergie siano reali e se i benefici diano ragione a chi crede nell'unione. In prospettiva, qualcuno parla già di possibile quotazione in Borsa della nuova holding.

Si tratta di realtà importanti, perchè Malpensa, Bergamo e Linate sono il secondo, terzo e quarto scalo italiano, con un totale di circa 37 milioni passeggeri. Si tratta anche di realtà diverse tra di loro, e ben definite. Malpensa è un aeroporto intercontinentale, con molto spazio ancora a disposizione per nuovi voli; Linate è un aeroporto saturo «per decreto» perché il tetto ai movimenti orari impedisce ulteriore sviluppo, e collega Milano con le città europee; Orio al Serio, aeroporto low cost, è la prima base continentale di Ryanair, che svolge i tre quarti del traffico complessivo, con i vantaggi e i rischi che ciò comporta.

I tre scali ben rappresentano il sistema aeroportuale lombardo, e non è un caso se varie compagnie vendono «Bergamo» ai propri passeggeri chiamandola «Milano». Se l'integrazione andrà in porto, si confronterà con l'altro polo, quello del Nord Est, che oggi comprende, sotto la regia della Save, gli scali di Venezia, Verona, Brescia e Treviso e che sta realizzando sinergie in termini di organizzazione del proprio traffico (le merci a Brescia, i charter a Treviso).

I rapporti tra Sea e Sacbo sono consolidati da molto tempo. Per anni la Sea è stata azionista al 49,98% di Sacbo (ma senza un vero peso nella gestione), poi nel 2009 è scesa al 30% (quel 19% fu pagato 40 milioni). Lo scorso anno, quando Bergamo si ritrovò a dover dirottare il proprio traffico per rifare la pista, la scelta cadde su Malpensa.

Nel 2010 già ci furono prove concrete di avvicinamento tra le due società, ma forse i tempi non erano ancora maturi. Le sinergie che oggi si possono immaginare, a parte intuibili risparmi derivanti da acquisti in comune, riguardano gli aspetti commerciali: proporre alle compagnie, nel mondo, tre scali diversi con le loro specificità può dare maggiori possibilità comuni di successo. Va ricordato che la Sea, entrata in emergenza dopo l'abbandono di Malpensa da parte di Alitalia, è stata una delle prime società a creare una divisione commerciale «aviation», settore nel quale ha accumulato una proficua esperienza. Di ieri, frattanto, la notizia che all'aeroporto Malpensa è stato assegnato da Aci Europe (Airports council internationals) il premio Best airport awards per la categoria tra 10 e 25 milioni di passeggeri; nella fascia dei grandi hub ha vinto Londra Heathrow.

Lo scalo della Sea ha prevalso per le nuove infrastrutture, per i servizi mirati al miglioramento dell'esperienza dei passeggeri e per le iniziative dedicate ad accogliere una clientela internazionale.

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