Cronaca locale

È psicosi attentati: così alcune scuole hanno già disdetto

Bufale e allarmi, le famiglie hanno paura per i figli Sala: «Non sarà più a rischio di altri luoghi affollati»

Una finta bomba posizionata a titolo dimostrativo oltre il recinto, l'aereo «rubato» da un giornalista all'aeroporto di Bresso, a tre minuti di volo dal sito Expo, le bufale che girano da settimane in rete sugli attentati in metrò il primo maggio, giorno dell'inaugurazione. C'è tanta, troppa attenzione secondo il commissario del 2015 Giuseppe Sala sulle possibili falle del sistema di sicurezza a Rho-Pero, si sta scatenando una psicosi e non è un caso che alcune scuole abbiano già disdetto le visite programmate nei padiglioni tra maggio e giugno, ultima gita dell'anno scolastico. «È molto pericoloso far passare il messaggio che la visita non sia sicura, abbiamo avuto disdette in una quota molto piccola per ora ma il dietrofront da alcune scuole è un campanello d'allarme - conferma Sala -. Abbiamo domandato il motivo e ci hanno confessato che le mamme hanno paura per la sicurezza dei propri figli». Ha invitato i media a frenare l'«enfasi sui rischi, se continuiamo così sarà questo il risultato. Ma io sfido tutti a dire che una visita ad Expo sia più insicura di quella ad altre realtà in luoghi affollati. Non lo è».

Le riunioni del comitato per l'ordine e la sicurezza in prefettura in questi giorni e i confronti tra prefetto e questore in questi giorni sono continui. Nulla deve essere lasciato al caso e ogni campanello d'allarme comporta un'intensificazione delle misure. Sono almeno 2.600 gli uomini di rinforzo che durante i sei mesi dell'Esposizione sorveglieranno la superficie del sito, aggiungendosi ai circa duemila (poliziotti, carabinieri, finanzieri) che già operano in città. Dopo la strage in tribunale è stata rafforzata anche la presenza dei soldati sugli obiettivi a rischio. E due giorni fa è stato esteso sul sito Expo il divieto di sorvolo aereo che esiste già per il centro di Milano.

Un rafforzamento dei controlli che non scatta il primo maggio, ma è già in corso è comincia ai confini, visto che sono attesi dalle altre regioni italiane e anche da altri Paesi europei i no global che si concentreranno già qualche giorno prima in città per organizzare le manifestazioni «No Expo». L'assessore al Welfare Pierfracesco Majorino ieri ha aperto le porte ai dibattiti di Expo «anche a quelli che contestano l'evento, devono avere diritto di parola. E non si tratta del G8, non ci sarà nessuna “zona rossa” da chiudere o difendere. E do per scontato che chi si occupa di controllare la sicurezza e salvaguardare l'ordine pubblico non entri in spirali repressive».

Sulla tolleranza e le aperture agli antagonisti che stanno minacciando di mettere a ferro e fuoco la città, Giuseppe Sala ha una posizione distinta dall'assessore. È giusto, premette, «dialogare anche con chi si oppone a Expo, ma bisogna capire a che livello. Invito tutti a rispettare la volontà di quelli che all'Expo vogliono venirci.

Dialogo sì, ma senza barriere rispetto a quanti sono favorevoli».

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