Cronaca locale

«Pubblico più liquido ma qui si ascoltano tutte le novità in arrivo»

In principio c'era lo Studio di Fonologia della Rai di Milano, erano gli anni Cinquanta, nomi che andavano da Luciano Berio a Bruno Maderna, e poi Niccolò Castiglioni e Luigi Nono. Pionieri della musica elettronica. La città era all'avanguardia. «Ora la cultura in città sta attraversando un periodo piuttosto caotico - spiega Michele Palozzo, condirettore artistico di Plunge - dove sembrano non essere rimasti molti punti di riferimento fissi, sia tra i produttori/ideatori che sia pubblico». Che, secondo gli osservatori, pare sempre meno assiduo e «più liquido». Ma sul versante offerta, gli appuntamenti non mancano di certo.

Oltre ai festival nazionali, c'è la rassegna del San Fedele Inner_Speces-identità sonore ed elettroniche, «l'unico programma stagionale - continua - interamente dedicato alla sperimentazione sia storica sia contemporanea». Con il valore aggiunto di un impianto di diffusione acusmatica del suono «che in Italia non ha eguali». Si tratta dell'Acusmonium Sator, una vera e propria orchestra di altoparlanti diffusa attorno alla struttura dell'auditorium del centro religioso. Un primato tutto nostrano. Del resto, Milano non poteva non attrezzarsi adeguatamente, in quanto la più vicina a un'idea di «cosmopolitismo», «la città italiana dove tutte le correnti della nuova musica vengono rappresentate, attraverso anche realtà indipendenti»

LuPav

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