Cronaca locale

Qader alla Cultura, Sala frena E mette in imbarazzo il Pd

Il sindaco: commissione delicata, valutare alternative La lista civica vuole Veronesi, sinistra e dem divisi

Qader alla Cultura, Sala frena E mette in imbarazzo il Pd

Dal giornalista Toni Capuozzo che senza giri di parole sostiene che «la nostra cultura non possa essere rappresentata da un'islamica» a Sergio Scapelli, ex assessore e amico di Israele, che tuona contro il Pd: «Nominare la consigliera Sumaya Abdel Qader a presidente della commissione Cultura del Comune? Non sta né in cielo né in terra, per evidenti ragioni di rapporto tra valori e pluralismo. Ma quando il gruppo dirigente di quello che fu un grande partito, smarrisce il principio di realtà c'è poco da fare». Su Facebook interviene anche Andrèe Ruth Shammah, ebrea e anima del teatro Parenti: «Almeno chiediamo al sindaco ragionevolezza». E sul caso della consigliera velata che i dem hanno candidato a guidare della Commissione lasciata vacante da Paola Bocci (eletta in Regione) ieri Beppe Sala ha effettivamente frenato. Anche la sua lista civica si è opposta: il consigliere Enrico Marcora ha definito quella di Qader una candidatura «divisiva», piuttosto ha caldeggiato il ruolo per il direttore d'orchestra Alberto Veronesi che a giorni entrerà in aula al posto di Elisabetta Strada (anche lei eletta al Pirellone). E i civici colgono questa polemica per chiedere più spazio per la componente moderata della coalizione. «Non prendo mai in generale le parti della mia lista - premette Sala - perchè non sarebbe neanche corretto, però in questo caso credo che abbiano anche il diritto di chiedere un dibattito profondo tra tutta la maggioranza. La commissione Cultura è delicata e suscita molto interesse in città, il mio suggerimento è di frenare un attimo, coinvolgere tutte le forze politiche di maggioranza in primis e poi portare una soluzione in consiglio». Nulla «in contrario sulla candidatura di Sumaya - sostiene - ma chiedo che si verifichino con calma tutte le possibilità in gioco, in generale credo sia sempre meglio non arrivare in aula a candidature chiuse». Una frenata che infastidisce la sinistra. Paolo Limonta (Milano Progressista) aveva appena contestato le «proteste veementi del centrodestra» che ha parlato di «islamizzazione della città, sta diventando una succursale della Mecca». Limonta difende Sumaya, «sarà un'ottima presidente di un ottimo Comune». E dopo le parole del sindaco non cambia linea. «Discuteremo con la lista civica - afferma - ma dovranno spiegarmi perchè un senz'altro ottimo direttore d'orchestra come Veronesi sarebbe meglio di una consigliera che ha già svolto bene per due anni il ruolo di vice nella commissione cultura». Tra due fuochi il capogruppo Pd Filippo Barberis: «Per noi la candidata naturale è Sumaya ma il sindaco ci ha richiamato al confronto con la lista civica e non ci sottrarremo al confronto». E per la buona armonia della coalizione sarebbe già pronto un piano b, riunione la prossima settimana.

Per il capogruppo Fi Gianluca Comazzi «a riprova che le nostre perplessità erano fondate, Sala ha impallinato Qader, ennesimo scivolone per il Pd».

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