Cronaca locale

Il quartiere: "Spenti i riflettori, qualcosa cambi"

L'appello del Municipio: "La scelta della Trecca è simbolica, altre istituzioni siano più vicine"

Il quartiere: "Spenti i riflettori, qualcosa cambi"

Ora che si spengono riflettori, resti qualcosa di concreto. È questa la speranza del quartiere. E a quest'auspicio dà voce il presidente del municipio 4 Paolo Bassi: «Da oggi - dice - non si può più fare finta di niente. Non si può continuare con i rimpalli e cose simili». Il municipio 4 è un concentrato di difficoltà, come lo stesso Comune ha ammesso, ma non è certo l'unico problematico. «La visita di Papa Francesco - dice il presidente - diventi subito un punto di partenza per affrontare e risolvere le tante questioni aperte che riguardano i quartieri popolari». Bassi, insieme al presidente del Consiglio municipale Oscar Strano, che in via Salomone è nato e cresciuto, era presente all'incontro delle Case bianche: «La visita del Pontefice nella nostra Zona - dice - è stato un fatto storico, mai avvenuto prima. Siamo vicini a Linate e per questo siamo abituati a veder percorrere le nostre strade da capi di stato, uomini di governo, personalità nazionali e internazionali. Molti passano, pochi si fermano. Il fatto che il Santo Padre abbia scelto di iniziare la sua prima visita a Milano dalla Trecca, è senza dubbio simbolico. Un buon monito per la politica: non basta guardare da lontano certe realtà, ma bisogna fermarsi, avere un contatto diretto con chi ci vive». «Credo - sottolinea Bassi - che una volta spenti i riflettori dell'evento, si debba prendere quanto successo come uno stimolo per fare di più e di meglio. Sono convinto, che con un maggiore impegno e attraverso una rinnovata collaborazione fra istituzioni, si possa imprimere una svolta importante. Noi che siamo la realtà politica più prossima al territorio ci siamo. Confido di sentire più vicine le altre istituzioni da qui al prossimo futuro. Anche in questo caso, parafrasando quanto detto da Bergoglio: non aspettando in centro, ma andando in periferia.

Il futuro di Milano, parte soprattutto da qui».

Commenti