Cronaca locale

Quell'asse con la sinistra sulla stangata ai bimbi

Protesta bipartisan sugli aumenti nei centri estivi: «Così si penalizza troppo il ceto medio»

Chiara Campo

Alessandro Morelli la definisce «un'azione razzista nei confronti delle giovani coppie» e Basilio Rizzo (Milano in Comune) «una manovra iniqua». I capigruppo di Lega e sinistra radicale in Comune si trovano (eccezionalmente) in sintonia contro le nuove tariffe per i centri estivi e le case vacanze approvate due giorni fa dalla giunta. A loro si aggiunge il Movimento 5 Stelle: intanto «prendiamo atto ancora una volta - contesta Patrizia Bedori - che le decisioni su nuove tasse, come quella dei 52 euro per l'iscrizione alle scuole d'infanzia» scattata con le iscrizioni da marzo, «vengono prese con delibere di giunta e ne abbiamo conoscenza dalla stampa prima che dai componenti delle commissioni competenti». Sulle nuove tariffe continua «noi avremmo tolto il contributo alle fasce Isee fino a 6000 euro. Per l'ennesima volta, purtroppo, la giunta ha deciso di far quadrare il bilancio tartassando le famiglie del ceto medio». La vicesindaco Anna Scavuzzo ha presentato ieri ai consiglieri riuniti in Commissione il piano di rimodulazione dei prezzi per i servizi estivi. Si passa da cinque a 21 scaglioni di reddito Isee, con rincari per tutti sopra i 16mila euro. Le fasce più alte pagheranno fino a 207 euro in più per le iscrizioni nelle case vacanze (da 168 a 395 euro) e il doppio della tariffa rispetto all'anno scorso per mandare un figlio delle elementari per due settimane al centro estivo (da 89,78 a 196 euro, circa 106 in più). La soglia per la gratuità si abbassa da 6.500 a 3mila euro. Per Rizzo «si rischia di assegnare un forte carico sulle classi medie che soffrono già di più gli effetti dei rincari, su questo e altri settori». E nota che se la manovra punta a incassare 1,3 milioni in più «allora potevamo decidere durante l'approvazione del Bilancio di arrivare anche a 2 milioni, aumentando il contributo delle classi più elevate, evitando invece di introdurre quella tassa veramente iniqua e generalizzata di 52 euro per l'iscrizione alle materne. L'amministrazione parla continuamente di venire incontro ai ceti popolare ma alle parole non conseguono i fatti». Il consigliere di Forza Italia Pietro Tatarella punta il dito anche contro la stangata sui livelli alti, «sventolando la bandiera dell'equità rischiamo di far scappare verso i servizi privati chi garantisce l'equilibrio economico del sistema». La Scavuzzo riconosce che per tariffe e servizio, «oratori e scout sono le offerte più concorrenziali, per questo - la replica a Rizzo - non possiamo spingere troppo sugli aumenti per la fascia alta per evitare la fuga e garantire il mix sociale e l'integrazione».

Anche secondo il professore Alessandro Santoro della «aumentare ulteriormente avrebbe generato un effetto di rifiuto da parte delle classi più elevate».

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