Cronaca locale

Ragazzine e spietate: due bulle dodicenni picchiano una coetanea

La vittima ha un lieve ritardo mentale. Aveva graffi e lividi, le hanno pure bruciato i capelli

Cristina Bassi

Poco più che bambine e già bulle spietate. Hanno invitato a casa una coetanea, individuata come vittima perfetta perché timida e con un lieve ritardo cognitivo, poi l'hanno insultata e picchiata. Sia le giovanissime aguzzine sia la ragazzina presa di mira hanno 12 anni.

Le due bulle sono state segnalate all'autorità giudiziaria minorile dai carabinieri della Compagnia di Legnano. Non sono imputabili, perché sono troppo giovani. A sporgere denuncia, giovedì, sono stati i genitori della vittima dei maltrattamenti. La sua famiglia è egiziana, lei è nata in Italia. Le false amiche invece sono entrambe italiane, sue compagne di classe alle medie. La trappola è scattata a Busto Garolfo (nell'hinterland milanese) martedì pomeriggio, quando hanno fermato la malcapitata fuori da scuola. L'hanno invitata a casa di una delle due per giocare e stare insieme. La ragazzina ha accettato, credendo di aver trovato due nuove amiche. Una volta nell'abitazione però, sono scattate le violenze. Insulti e prese in giro pesanti. Spintoni, botte, graffi. Le aguzzine hanno anche bruciato i capelli della compagna di scuola con un accendino.

La vittima ha riportato graffi e lividi. Tutto sommato sta bene, anche se il trauma sarà difficile da superare. Le conseguenze psicologiche di quello che ha subito non saranno trascurabili. Dopo che le due bulle l'hanno lasciata andare, ha telefonato ad altri compagni di classe che l'hanno subito soccorsa. È stata ricoverata per precauzione, con ecchimosi e lesioni appunto. È ancora all'ospedale di Legnano sotto osservazione. La segnalazione alla giustizia minorile a carico delle due studentesse riguarda il reato di lesioni personali. «Nel più assoluto riserbo - spiegano dal Comando provinciale dei carabinieri -, imposto dalla giovanissima età delle persone coinvolte, i militari dell'Arma stanno svolgendo ulteriori accertamenti per escludere il coinvolgimento di soggetti imputabili». Sono in corso indagini cioè, per verificare se magari un adulto presente in casa o altrove si sia accorto di quello che stava accadendo alla 12enne picchiata e abbia fatto finta di niente. La stessa volontà di tutelare i minorenni impedisce agli inquirenti di diffondere ulteriori dettagli dell'episodio.

Pare che le responsabili dell'aggressore abbiano raccontato di quel pomeriggio di prevaricazioni ad altre compagne. Che poi a loro volto l'avrebbero riferito ai propri genitori. La vicenda ha fatto molto scalpore nella scuola delle tre 12enni e nell'intera cittadina, che ha 13mila abitanti.

Si sono attivati i servizi sociali e gli psicologi del Comune.

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