Cronaca locale

Una rapina tutta da ridere per poi pagare Equitalia

Da oggi "Un pomeriggio di un giorno da star", ispirato al celebre film di Lumet con Al Pacino

Una rapina tutta da ridere per poi pagare Equitalia

«In teatro si gioca a fare sul serio: lo diceva Pirandello, e naturalmente aveva ragione». Corrado Tedeschi si appella al grande drammaturgo siciliano per spiegare che in Quel pomeriggio di un giorno da star, lo spettacolo di cui è protagonista e che chiude la stagione della prosa al Teatro Manzoni da stasera al 20 maggio (ore 20.45, domenica ore 15.30, ingresso 35-23 euro, info 02.76.36.901), la risata e il sorriso si prendono per mano su un territorio minato: l'attualità. Un'attualità difficile, che non sarebbe legata al buon umore ma della quale, catarticamente, è meglio sorridere. La commedia, scritta da Gianni Clementi, è la declinazione sul palcoscenico del film di Sidney Lumet Quel pomeriggio di un giorno da cani, con un giovane Al Pacino. Trasferito dagli anni '70 a oggi, la storia vede il piccolo imprenditore lombardo Ambrogio Fumagalli (Tedeschi) alle prese con un crack economico: oppresso dai debiti e umiliato dall'ultima cartella feroce di Equitalia, punta tutto su una rapina in banca. A mano armata. Lui che mai ha maneggiato un'arma ed è una persona onesta.

La rapina, condotta insieme al suo contabile (Ennio Coltorti, che è anche il regista) si trasformerà in un disastro sul quale la giornalista in declino Marta (Brigitta Boccoli) pensa di realizzare lo scoop della rinascita. «Si parla di tasse esose, sistema bancario e sistema mediatico, insomma si parla di oggi spiega Corrado Tedeschi Questo è il motivo del successo di questa piéce. Molti i riferimenti al cinema americano anni '70 che amo, dal film di Lumet a Butch Cassidy. Del mio personaggio prediligo la parlata milanese, non solo come tributo alla città che mi ha adottato ma perché è sottovalutata e io penso spesso alla grandezza di Walter Chiari che ha saputo valorizzarlo. Del Chiari cinematografico mi piacerebbe fare alcuni adattamenti. Dalla commedia sofisticata alla Cary Grant a quella italiana storica». Per Brigitta Boccoli, invece, si tratta di un ritorno al teatro dopo anni passati a fare la mamma (è moglie di Stefano Nones Orfei, figlio della mitica Moira): «Ora che mio figlio è cresciuto voglio tornare in palcoscenico, che è l'unica cura per la mia timidezza atavica spiega Boccoli La tv? Ci riproverei, ma solo per qualcosa di convincente. La macchina di questo spettacolo era rodata.

Il mio personaggio, fino alla scorsa stagione interpretato da Tosca D'Aquino, è diverso dalla mia natura: una giornalista rampante, cinica e arrabbiata, disposta a qualsiasi cattiveria per tornare in cima».

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