Cronaca locale

Regina dell'Inter femminile "Con i colori di papà Baresi"

La «piccola» di casa (figlia di Beppe) è il capitano della squadra, ma anche bomber: in un anno 16 gol

Regina dell'Inter femminile "Con i colori di papà Baresi"

Calciare il pallone è sempre stato il piatto forte di casa Baresi. E fin qui nulla di strano. Ma una volta che Beppe e Franco Baresi hanno appeso gli scarpini al chiodo, il destino ha voluto che toccasse a una ragazza dal sorriso sincero e il carattere d'acciaio il compito arduo di raccogliere il testimone.

Questa lei è Regina Baresi, capitano dell'Inter femminile, spalle larghe, una passione per il calcio illimitata. L'albero genealogico, d'altronde, rimane il medesimo. E il dna, si sa, non mente mai.

Anche se a casa Baresi papà Beppe e mamma Elena, però, hanno fatto di tutto per tenere lontana la figlia dal rettangolo di gioco. Ma era troppo forte la voglia di calciare il pallone, troppo grande la gioia di trafiggere il portiere. Dopo aver provato il pattinaggio sul ghiaccio, il tennis, l'equitazione e così via, Regina, infatti, aveva già fatto la sua scelta da piccolina. «I miei genitori non volevano che giocassi. Ma io appena tornavo da scuola, tiravo fuori il pallone dall'armadio e andavo a giocare in cortile con gli amici, con mio fratello». Tra sorrisini e battutine dei maschi. «I due capitani chiamavano uno per uno i compagni che volevano in squadra. All'inizio nessuno mi voleva, è femmina, non è capace dicevano. Dopo un po', hanno iniziato a scegliermi tra i primi...».

Nessun dubbio neppure sulla scelta della squadra del cuore, «nel derby tra papà Beppe, Inter e zio Franco, Milan, alla fine ho scelto i colori del papà». Una maglia, quella nerazzurra, che Regina veste, orgogliosa, da quattordici anni. Ora di anni ne ha ventisei, è capitano, bandiera e bomber della squadra del cuore.

Diciamolo pure, Regina Baresi è Mauro Icardi nella versione al femminile. Perché da attaccante di razza ogni pallone che tocca lo trasforma in oro (quest'anno già 16 gol con l'Asd Femminile Inter Milano, attualmente seconda in Serie B). Perché ha da sempre il 9 come numero di maglia. E, aggiungiamoci la passione per i tatuaggi. «Abbiamo molte cose in comune, lui in area è uno dei centravanti più forti al mondo. È un giocatore che osservo molto e da cui posso imparare. I tatuaggi? Non sono ai suoi livelli, ma mi piacciono tanto. E in caso di scudetto...». Già, un altro ancora.

E parlando di una comune fame di gol, meglio evitare gli erroracci sotto rete, come è accaduto all'argentino nell'ultimo derby. «Può capitare a tutti di sbagliare, non è da lui farlo per due volte e nella stessa partita, però non è da questi errori che cambia il giudizio su Icardi».

Opinionista tv alla Domenica Sportiva e, di recente, testimonial del Neymar Jr's Five 2018, il torneo di calcio a 5 organizzato da Red Bull che apre le porte anche alle donne, Regina Baresi spiega come in Italia il calcio femminile si stia facendo largo. «L'affiliazione con i club maschili avvicina molte più persone e porta più visibilità. Anche se rispetto all'estero, purtroppo, siamo molto più indietro». Tra stipendi bassissimi («la maggior parte di noi gioca e lavora o studia»), e pochi spettatori («dipende dalle partite, sono duecento persone quando va bene, se no c'è sempre poca gente a vederci...»). Per fortuna, le parole d'ordine rimangono sacrificio e passione. «Valori che nel calcio maschile, a dire la verità, si sono un po' persi». Il gol più spettacolare? «Una mezza rovesciata da calcio d'angolo, ma la rete in assoluto più bella a livello emozionale è stato un rigore al 90' in un derby che pareggiavamo e che poi abbiamo vinto». Come Icardi, appunto.

È lei, la Regina del gol.

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