Cronaca locale

La Regione presenta il conto «Contro lo smog 330 milioni»

Richiesta al governo per parco auto e trasporti pubblici Dai comuni lombardi un decalogo contro le polveri sottili

Maria SorbiE alla fine, dopo i provvedimenti, dopo i divieti e dopo le misure anti smog, arriva anche il momento di battere cassa. La Regione Lombardia lo fa con le idee ben chiare, fissando cifre e date. Mercoledì presenterà il conto al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti e chiederà 330 milioni. Al più presto. Duecento serviranno per mettere in atto incentivi e politiche per abbandonare gli euro 3. Gli altri 130 milioni verranno utilizzati per rinnovare e potenziare il trasporto pubblico. Non solo. Il presidente Roberto Maroni chiederà al governo di tener fede a una vecchia promessa: quella di spendersi con l'Unione europea perché la Pianura padana venga riconosciuta come area «specifica», per conformazione geografica e per clima. Questo agevolerebbe l'arrivo di nuovi fondi da investire nelle politiche anti smog. «Il governo - mette i puntini sulle i l'assessore lombardo all'Ambiente Claudia Terzi - si era già impegnato nel 2013 per riconoscerci la specificità climatica. Ma finora non abbiamo visto nulla». Intanto i Comuni dell'Anci presentano alla Regione il loro decalogo anti smog: chiedono di tornare agli incentivi (di epoca formigoniana) per sostituire il parco auto. Di fissare una data di scadenza entro la quale mettere fuori legge gli euro 0,1,2 e 3 diesel. E pensare a agevolazioni e sconti per chi va al lavoro in bicicletta. Tra i dieci punti anche la richiesta di far scattare in «modo automatico» le misure di contrasto allo smog, come le limitazioni al traffico o l'abbassamento del riscaldamento, dopo lo sforamento per un dato periodo del limite di Pm10. Un passo in più rispetto ai divieti in atto oggi. I comuni vorrebbero anche un coordinamento delle regioni della Pianura padana, il ripristino integrale delle risorse destinate al trasporto pubblico locale, di utilizzare parte delle risorse della privatizzazione delle ferrovie per un forte rinnovo del parco treni locali, di potenziare la rete di ricarica per le auto elettriche nell'arco di 30 mesi a livello regionale. «Alcune richieste - sostiene l'assessore Claudia Terzi - sono assolutamente condivisibili. Altre sono un po' eccessive. Ad esempio la proposta sui diesel. Come possiamo imporre a un cittadino di Livigno, dove non c'è l'emergenza smog, si rottamare la sua auto euro 3 diesel? Per il resto, ci stiamo lavorando.

Ad esempio, abbiamo già programmato la realizzazione della rete elettrica per le auto ecologiche».

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