Cronaca locale

La Regione ricorda i martiri delle foibe, il sindaco se ne dimentica

Sarà il consiglio regionale presieduto da Raffaele Cattaneo a celebrare oggi il «Giorno del ricordo», la ricorrenza fissata con una legge della Repubblica per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo di istriani, fiumani e dalmati e della più complessa vicenda del confine orientale durante e dopo il secondo Dopoguerra». Il consiglio, che ha adottato una propria legge, onorerà la solennità civile con una cerimonia e interventi di Cattaneo, del sottosegretario Alessandro Fermi, dell'Ufficio scolastico regionale e dell'Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia. Premiazione dei vincitori del concorso scolastico: «La memoria e il ricordo della Prima guerra mondiale nei territori irredenti della Venezia Giulia e della Dalmazia attraverso le testimonianze pubbliche e private, documenti, cimeli e altre fonti materiali». E di fronte alla «indifferenza» del Comune il coordinatore di Ncd Nicolò Mardegan chiede al sindaco Pisapia di «ricordare i martiri delle foibe e gli esuli con uno striscione a Palazzo Marino», esprimendo «vicinanza alle famiglie colpite da questa tragedia ancora troppo spesso taciuta dalla sinistra per opportunismo. Vista l'indifferenza con la quale il Comune da sempre tratta la ricorrenza, dare visibilità al ricordo con uno striscione sarebbe un modo per riconciliarsi con la storia e con chi ancora porta le ferite di quei drammi».

E da Fratelli d'Italia Vincenzo Viola dice che «il silenzio sulle foibe è inammissibile, non ci sono morti di serie B».

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