Cronaca locale

Resa dei conti Sala-Renzi l'ex premier cerca l'appoggio del sindaco

Incontro teso a casa del primo cittadino dopo un'ora è arrivato (forse) il disgelo

Chiara Campo

Un faccia a faccia a casa del sindaco in zona Brera. É iniziato ad alta tensione l'incontro privato tra Matteo Renzi e Beppe Sala, sono arrivati dopo un'ora di confronto ad un clima (sembrerebbe) di disgelo. L'ex premier non ha ovviamente gradito le ultime dichiarazione del sindaco di Milano, la città che continua a citare come modello e che vuole rendere il baricentro della campagna elettorale. Sala già prima di capodanno aveva consigliato a Renzi di «saltare un giro», non ricandidarsi alle prossime elezioni per permettere alle varie anime del Pd di ricompattarsi. Primo atto. Il secondo è stata la lettera in cui elencava le ragioni per cui l'attuale governo dovrebbe arrivare a fine legislatura, lo stesso giorno Renzi stringeva sulle elezioni entro l'estate. Ultimo atto, alla vigilia dell'incontro con il segretario dimissionario non ha voluto sbilanciarsi sul voto alle primarie del 30 aprile («non ho ancora deciso, voglio prima ascoltare tutti e sentire cosa hanno da offrire a Milano»). Anche ieri mattina ha tenuto il punto. «Vedrò Renzi ma non dico dove e come sennò sono costretto a dire subito qualcosa, invece è il momento di essere molto tranquilli e riflessivi, è il caso non di parlare ma di pensare». Milano «non è avulsa da quello che succede nel mondo del centrosinistra, anzi può essere un esempio visto ce siamo riusciti a tenere insieme tutti». Renzi può essere deluso dal mancato schieramento? «Il punto non si deve ridurre a per chi il sindaco vota - risponde -. Parliamone. La mia stima per Renzi la conoscono tutti ma io devo veramente pensare prima di tutto al bene di Milano». E per il bene della città ha ribadito anche ieri «è meglio andare a votare a fine legislatura». Su questo punto, sempre la posizione dell'ex premier si sia allineata. I due si sono visti prima al memorial in Duomo per la direttrice di Vogue Franca Sozzani scomparsa lo scorso 22 dicembre. Renzi e Sala erano seduti vicini in prima fila e hanno scambiato qualche battuta prima della cerimonia. Po si sono allontanati ciascuno a bordo della propria auto e si sono ritrovati a casa del sindaco. Il punto, su cui alla fine si sarebbero trovati d'accodo, è l'ex premier il Pd non possono aspettarsi da Sala una posizione da «ultrà» renziano, potrebbe anche nel corso della campagna per le primarie avere dichiarazioni che divergono da quelle del candidato al bis, gli è stato chiesto di tenere conto che rappresenta comunque un partito che in Comune è a larga maggioranza renziano. I vertici dem sono convinti che più avanti arriverà anche una dichiarazione di sostegno chiaro a Renzi. Ieri intanto, arrivando a Palazzo Marino intorno alle 17 e uscendo dal consiglio comunale circa un'ora più tardi, come aveva anticipato non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla resa dei conti.

Rebzi in mattinata è stato a Cernusco sul Naviglio a visitare il cantiere della nuova scuola di via Goldoni. «Non c'entra niente con la campagna elettorale» ha sostenuto. Come no. In Comune invece arriva per la prima visita ufficiale questa mattina il premier Paolo Gentiloni. Incontrerà Sala e la giunta sul tavolo c'è la candidatura di Milano come sede per l'Agenzia europea del farmaco. Pranzerà con il sindaco in una casa di riposo del Gallaratese e poi si sposterà per un convegno alla Fondazione Feltrinelli.

«Non mi aspetto che porti novità grandissime, un premier deve venire ogni quattro o cinque mesi, siamo Milano ed è giusto che venga a capire cosa facciamo».

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