Cronaca locale

Una ricca esposizione racconta gli italiani che cancellarono la forma

Milano città di gallerie d'arte, un primato non sempre degno di plauso, quando l'arte contemporanea e relativi vernissage fanno rima con evento glamour o quando il fattore commerciale non fa rima con quello culturale. Al contempo sono ancora tante le gallerie che anche oggi permettono di regalare al pubblico un momento di riflessione e scoperta, indipendentemente dalle esigenze di mercato. È certamente questo il caso dell'esposizione dedicata alla «Pittura analitica» di ieri e di oggi, a cura di Alberto Fiz all'interno dei grandi spazi della galleria di Primo Marella (viale Stelvio 66). Non c'è niente di glamour e neppure troppo di commerciale (molte delle opere sono prestiti) in questa interessante mostra che racconta la storia di artisti degli anni Settanta, prima tappa di un percorso che si estenderà in autunno con gli epigoni contemporanei. Al centro del progetto, un gruppo di artisti poco noti al grande pubblico che affrontarono un'idea di pittura radicale in un momento in cui la pittura era stata messa al bando dall'Arte Povera. Questi artisti recano i nomi di Claudio Olivieri, Carmengloria Morales, Pino Pinelli, Riccardo Guarneri, Marco Gastini, Claudio Verna, Giorgio Griffa, Enzo Cacciola, Gianfranco Zappettini, Claudio Battaglia e Rodolfo Aricò. Filo conduttore di questi artisti codificati come concettuali e con forti analogie ai minimalisti americani tanto collezionati dal conte Giuseppe Panza di Biumo, era rappresentare un'idea di pittura nella propria essenza e materialità. Laddove, per materialità, veniva spesso compresa la tela stessa, la cornice, il colore utilizzato per composizioni puramente astratte, quasi totalmente monocrome. I pittori analitici italiani solo in pochi casi raggiunsero grande notorietà ma rimasero (e rimangono) sempre fedeli al progetto iniziale. Dagli anni Settanta in poi, progetti similari vennero sviluppati in tutta Europa: in Francia (Daniel Buren, Olivier Mosset, Michel Parmentier, Niele Toroni e il gruppo Support/Surface), in America (Robert Mangold, Brice Marden e Robert Ryman) e anche altrove.

Nella prima fase della mostra di Fiz, sono raccolte opere importanti (e talora imponenti) di Cacciola, Vincenzo Cecchini, Paolo Cotani, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Elio Marchegiani, Paolo Masi, Carmengloria Morales, Claudio Olivieri, Pino Pinelli, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini.

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