Cronaca locale

«Riflettiamo sulla parola shalom»

Oggi la giornata della cultura ebraica con spettacoli e dibattiti

(...) su qualunque tema del vivere umano. Lo scambio di idee, opinioni e di pratiche con la comunità ebraica, così come con tutte le comunità che abitano il nostro territorio, non può che favorire un dibattito culturale sempre più fertile per una convivenza nel segno della pace».

Tra gli appuntamenti più attesi quello con il professor Norman Stillman che terrà una lectio magistralis dal titolo «Quando gli ebrei parlavano arabo», per non perdere la memoria di un'epoca che vide fiorire la cultura ebraica in terra d'islam. Alle 13 ci sarà la visita guidata alla sinagoga. Alla residenza per gli anziani di via Arzaga verrà inaugurato il giardino della salute. E al museo della Scienza e della tecnica si terranno vari eventi, tra cui lo spettacolo di umorismo yiddish della compagnia teatro Alle 17,30 il Settimo. Il filologo Giulio Busi condurrà il pubblico in un viaggio attraverso «le parole ebraiche nell'arte, nella letteratura e nella Bibbia».

La giornata - il cui programma completo si trova sul sito dell'Ucei - si concluderà alle 21,15 con un percorso musicale attraverso le canzoni ebraiche. Il Memoriale della Shoah resterà aperto al pubblico per tutto il giorno.

Qui si terrà anche la mostra «Ebrei a Shangai», l'esposizione che gli imprenditori cinesi a Milano hanno voluto organizzare, in collaborazione con università e consolato, per ricordare quando, tra gli anni Trenta e Quaranta, migliaia di ebrei furono acconti in Cina. La comunità cinese torna a chiedere l'intitolazione di una via o di un albero della città a un eroe cinese che salvò centinaia di ebrei.

«Centrale in quella grande azione di salvezza e solidarietà - ricorda Francesco Wu, presidente di Uniic e figura di spicco della comunità cino milanese - fu Ho Feng Shan, allora console cinese a Vienna, un vero e proprio Schindler cinese,che facendo passare dai porti italiani migliaia di ebrei europei grazie al suo ruolo diplomatico, ne determinò la salvezza.

Ho Feng Shan è un giusto tra le nazioni e concordo con Gabriele Nissim nel prevedere la piantumazione di un albero con targa a suo memoria, ma ancor di più penso che la dedica a lui di una via della nostra città sarebbe un fatto valido e concreto con un doppio significato: ricordare un grande atto di contrasto alle barbarie naziste e, allo stesso tempo, riconoscere una realtà di integrazione, solidarietà, amicizia».

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