Cronaca locale

Rimpasto solo azzurro Sala e Sorte assessori dentro Gallera e Fermi

Restano fuori Cavalli, la Bulbarelli e Del Tenno Maroni: «Cambi chiesti da Gelmini e Pedrazzini»

Puntuale con i tempi stabiliti nella cena di Arcore con Silvio Berlusconi, il governatore Roberto Maroni ha servito ieri il rimpasto degli assessori. Una nuova giunta uscita da una convulsa giornata di incontri con il coordinatore regionale di Fi Mariastella Gelmini e l'eurodeputato Giovanni Toti. Tanto che Maroni non si è neppure presentato in Procura dal pm Eugenio Fusco che lo aveva convocato per la vicenda dei contratti Expo ed Eupolis. In serata la chiusura del rebus con Maroni che comunica essere «sua intenzione procedere all'avvicendamento all'interno di Fi di quattro dei suoi rappresentanti nella giunta, come richiesto ufficialmente in una nota dal capogruppo Claudio Pedrazzini e dal coordinatore Mariastella Gelmini». Chiara presa di distanza da un intervento sulla squadra che Maroni aveva più volte lasciato intendere di non gradire. E, forse proprio per rimarcarlo, nessun cambiamento c'è nella squadra della Lega dove sembrava dovesse entrare Angelo Ciocca. A cui Maroni aveva proposto la Cultura, ma che lui ha rifiutato. Una scelta forse solo rimandata, ma che al momento ha provocato molto malumore dentro il Carroccio. Anche perché a volere Ciocca è il segretario federale Matteo Salvini i cui rapporti con Maroni si incrinano ancor di più.

Come previsto promozione del sottosegretario Fabrizio Sala che mantiene le deleghe all'Expo a cui vanno aggiunte quelle della Casa rese parecchio impegnative dalla vicenda Aler. A uscire Paola Bulbarelli che ha già realizzato una gran mole di quel lavoro concordato proprio con Maroni che tra i primi atti dopo il suo insediamento aveva posto proprio la decisione di una sua riforma. Sala è stato sindaco del Comune di Misinto (MB) fino al 2009 e poi assessore all'Ambiente della Provincia Monza e Brianza, diventandone poi vice presidente. Fuori dalla giunta anche l'assessore alle Infrastrutture Alberto Cavalli, il cui posto sarà preso dal giovane consigliere azzurro Alessandro Sorte. Trent'anni, una laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese, Sorte a soli vent'anni è stato assessore del Comune di Brignano Gera D'Adda, di cui oggi è consigliere. Promozione a sottosegretario per Giulio Gallera, il coordinatore cittadino di Fi ed ex assessore nella giunta Albertini a cui va la Città metropolitana. Ma forse, è questo è un giallo, anche dell'Aler Milano a cui dovrebbe rinunciare Sala. Il quarto ingresso è quello del comasco Alessandro Fermi a cui va l'Attuazione del programma. Avvocato e docente, è stato assessore della Provincia di Como. A lasciare libero un posto da sottosegretario l'ex assessore Maurizio Del Tenno.

Per Gelmini «il riassetto di giunta centra l'obiettivo che Fi aveva delineato da subito: rinforzare il rapporto con i territori lombardi attraverso il lavoro degli eletti. Un fattore chiave per rendere ancora più incisiva l'azione politica e amministrativa». Per il capogruppo Claudio Pedrazzini «i consiglieri che hanno rapporti più stretti col territorio hanno chiesto maggiore rappresentatività e Fi li ha accontentati». Critici gli alfaniani di Ncd. «In un contesto come quello attuale - dice il coordinatore Alessandro Colucci - se volevamo veramente rilanciare l'azione del governo regionale era necessario un passaggio condiviso in maggioranza.

Che prendiamo atto non c'è stato».

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