Cronaca locale

"La Risonanza" stagione al via: "duo in rosa" e un violoncello

Due donne e un violoncello sul trono

"La Risonanza" stagione al via: "duo in rosa" e un violoncello

Da sabato alle ore 18 inizia la serie «Sul palco de La Risonanza», il podio per i giovani che si sono formati alla scuola di Fabio Bonizzoni e de La Risonanza, oggi un duo polacco all'insegna dell'emozione e del grande temperamento. Due donne, e un violoncello sul trono. Le artiste in questione sono la violoncellista Agnieszka Oszanc e la clavicembalista Patrycja Domagalska-Kaluza.

E a proposito del programma, che mette sul trono proprio il violoncello, scrive una delle protagoniste della serata, la Oszanca: «La storia del violoncello inizia alla fine del 1500. In origine non si trattava che di uno strumento di accompagnamento ma, nel corso del Seicento, iniziò gradualmente ad acquisire popolarità».

Durante il Settecento poi, il violoncello prese dapprima il posto d'onore che apparteneva alla viola da gamba nella sezione del basso continuo e, successivamente, grazie alla sua maggiore flessibilità e stabilità di intonazione, al maggior volume sonoro e ancor più in quanto meglio adatto a fondersi con il suono del violino, si insediò definitivamente sul trono dello strumento basso più importante anche in ruolo solistico.

«Nacque così una generazione di virtuosi alla ricerca di musiche che permettessero loro di fare sfoggio della loro abilità e spesso, agli inizi, questi virtuosi furono gli stessi compositori - continua - Ma l'ego di questa generazione non ebbe vita facile... I virtuosi riconosciuti erano i violinisti e i violisti da gamba, e il violoncello rimaneva confinato, nell'immaginario collettivo, nel ruolo di uno strumento grave, di accompagnamento. Si trattava invece di provare che - al pari della viola da gamba - il violoncello poteva cantare in modo angelico e, al tempo stesso, trasformarsi quasi diabolicamente in uno strumento dall'agilità impressionate. Ci vollero anni ma, alla fine, il posto venne conquistato e il trono, per così dire, raggiunto, a discapito della viola da gamba che sostanzialmente sparì per quasi due secoli, fino alla riscoperta degli strumenti antichi e delle esecuzioni su strumenti originali, dalle scene musicali».

Il programma in questione tocca figure più e meno note di questi primi violoncellisti-compositori e dedica spazio a quello che fu senz'altro il primo vero virtuoso, nel senso moderno del termine, di questo strumento: Salvatore Lanzetti».

Durante il concerto di sabato 9 dicembre verranno eseguiti autori come Vivaldi, Lanzetti appunto e Buxtehude.

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