Cronaca locale

Rissa per 700 euro: grave un minorenne aggredito a coltellate

La lite per ragioni di soldi è finita nel sangue Il 17enne è ricoverato in prognosi riservata

Si è sfiorata la tragedia (anche se ancora, purtroppo, non è detta l'ultima parola) ieri pomeriggio alla comunità di accoglienza «Fondazione Casa del giovane la Madonnina» in via Falck 28, in zona Bonola. Nella comunità, che da mezzo secolo accoglie una cinquantina di ragazzini nordafricani senza famiglia - dai 14 anni in su - educandoli in attesa di un affidamento o della maggiore età, due giovani ospiti hanno litigato e uno di loro è stato ferito con due coltellate.

Mancavano una manciata di minuti alle 15. Prima le offese sibilate sottovoce in arabo. Poi, in rapidissima successione, spintoni, schiaffi, pugni. Fino a quando nelle mani di uno dei due, un diciassettenne, non è spuntato un coltello da cucina. Un'arma con la quale il ragazzino non ha esitato a scagliarsi sulla testa del rivale, un connazionale della sua stessa età, «reo», a suo avviso, di non avergli restituito del denaro che gli doveva da qualche tempo. Uno, poi un secondo fendente alla testa, colpi sferrati con determinazione, con rabbia. E il sangue comincia a sgorgare dal capo del ferito. Che all'inizio non perde conoscenza, non sembra particolarmente sofferente ma solo molto spaventato. All'arrivo dell'ambulanza, infatti, le sue condizioni non sembrano drammatiche. Subito dopo, però, l'egiziano peggiora poco a poco. E in queste ore si trova ricoverato in rianimazione al Niguarda: le sue condizioni sono gravissime, ma non dovrebbe correre pericolo di vita anche se le ferite gravi alla testa richiedono un monitoramento costante.

Sul posto sono arrivate le pattuglie delle «volanti» della questura e del commissariato Bonola dove i ragazzi della comunità sono piuttosto conosciuti: se la polizia trova in zona dei minori stranieri senza famiglia o senza tetto il Comune di Milano si affida sovente all'esperienza della «Fondazione Casa del giovane la Madonnina» dove le tre comunità, «il seme», «l'arbusto» e «la quercia» aiutano e assistono questi ragazzini.

Gli investigatori, dopo aver sentito varie testimonianze dei giovani presenti al ferimento, hanno fermato il ragazzino e ritrovato il coltello: il ragazzo ha spiegato, non senza difficoltà (parla malissimo la nostra lingua e ieri non sono stati trovati interpreti,ndr) di aver ferito l'egiziano perché non si decideva a restituirgli 700 euro.

In attesa delle decisioni del giudice dei minori il ragazzino, accusato di tentato omicidio, è stato arrestato e trasferito al Centro di prima accoglienza del carcere minorile «Beccaria».

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