Cronaca locale

Risse, accoltellati e paura: viale Abruzzi è un inferno

Prostitute e protettori spadroneggiano in viale Abruzzi, i viados arrivano dopo cena e fino all'alba regnano caos e violenza. VIDEO

Risse, accoltellati e paura:  viale Abruzzi è un inferno

Risse, accoltellati, viados e paura. Non c'è pace in viale Abruzzi. Dopo anni di segnalazioni, proteste e appelli non solo non c'è stato alcun miglioramento, ma la situazione è precipitata. I residenti non sanno più che fare. Si improvvisano investigatori. A volte assistenti sociali. Ma si sentono soli. Alcuni di loro - non potendo dormire per gli schiamazzi e il via-vai di prostitute, protettori e clienti - passano la notte alla finestre. A volte filmano quel che accade, nella speranza che possa servire alle forze dell'ordine. O che sia utile, comunque, a far capire il livello dell'allarme-degrado che devono patire: "Negli ultimi 6 mesi la situazione è degenerata - ci racconta un residente della zona - dall'1 e 30 alle 6 del mattino viados e prostitute stazionano tra viale Abruzzi, via Noe e via Vela, accompagnando la loro "attività" con urla e schiamazzi". "Come cittadino e in nome di altri residenti che ho scoperto subire in silenzio per chissà quale paura - continua - chiedo al sindaco al comandante dei vigili e all'assessore alla Sicurezza Marco Granelli, che sia tutelato il diritto di dormire e il rispetto della quiete pubblica".

Le chiamate a Polizia, Carabinieri e Vigili urbani non si contano. "Questi - prosegue il racconto - deviavano il problema sulla prostituzione che in quanto tale che loro non possono ostacolare". Le risse sono all'ordine del giorno. Risse per il controllo del territorio, risse - come nel video - per contendersi l'ultimo cliente. A volte i clienti vengono derubati. Tornano a cercare i viados-rapinatori, e scoppia il finimondo. Di norma questo baccano infernale inizia già dopo-cena, e prosegue fino al mattino. Soprattutto dal mercoledì in poi. Prima arrivano i viados, poi le donne, scaricate da altri posti, o case, e poi recuperate dai loro "accompagnatori". Arrivano al mattino con l'aiuto dei superalcolici d'inverno (per scaldarsi) e della birra d'estate, per combattere il caldo. In entrambi i casi, l'alcol è un potente incentivo alla violenza e alla confusione. "Capita spesso di uscire al mattino presto - racconta una signora che abita in zona - e di trovarseli d fronte, che barcollano e imprecano. Non resta altro da fare che abbassare gli occhi e tirare dritto, sperando che non accada nulla. La notte invece, capita di svegliarsi per una donna che urla "mi ammazza, mi ammazza!". Chiamiamo le forze dell'ordine, cosa dobbiamo fare? Arrivano le volanti, con le sirene, questi scappano, si nascondono, e tutto poi ricomincia daccapo". Inseguimenti, pestaggi, balli e canti nella migliore delle ipotesi.

E poi profilattici e rifiuti ovunque. A volte prestazioni sessuali consumate per strada. Chiunque può immaginare (e a volte constatare) cosa significhi avere sotto casa un panorama simile. In viale Abruzzi di tratta prevalentemente di albanesi, in via Sansovino è territorio bulgaro. Una delle novità più inquietanti è che ora il mercato delle prostitute è aperto anche di giorno. Nella zona Piccinni-Monteverdi-Paganini sono donne, e sbarcano col metrò anche alle 10-11 del mattino. "C'è un problema estetico, di decoro, e c'è un problema di sicurezza - spiega Fabiola Minoletti, presidente del comitato Spontaneo Abruzzi-Piccinni - non ci dimentichiamo che in zona c'è anche un istituto scolastico, dalla scuola dell'infanzia alle media. Bambini piccoli, che fanno domande ai genitori.

Ci si può immaginare che tipo di situazione si presentano ai loro occhi".

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