Cronaca locale

La rivolta di via Dolci: «No al gemellaggio peggiora solo le cose»

Si è tenuta martedì la prima riunione tra il municipio 7, i rappresentanti dei genitori e il corpo docente della scuola di via Dolci, a San Siro. Tema dell'incontro il piano di accorpamento tra l'istituto Radice di via Paravia e la scuola di via Dolci, appunto. Un chilometro di asfalto collega i due istituti, un abisso ne separa gli orizzonti. Il progetto presentato dall'assessore all'Educazione e vicesindaco Anna Scavuzzo prevederebbe la fusione amministrativa e didattica dei due istituti, dirigenza, segreteria e programmi didattici cioè sarebbero in comune. Così se l'obiettivo di Palazzo Marino sarebbe quello di risollevare le sorti dell'elementare di via Paravia che negli ultimi anni non ha brillato per progetti, attività e iniziative, verrebbe accorpata a una scuola, quella di via Dolci che ha visto un costante aumento di iscritti stranieri. «Fondere due realtà che presentano molti problemi non è una strategia vincente» si ripete da molte parti.

Critiche dal municipio 7, con il presidente Marco Bestetti: «Il Municipio è contrario alla deleteria ipotesi di accorpamento di una scuola con evidenti limiti di integrazione, che conta appunto la quasi totalità di studenti stranieri, con la primaria di via Dolci che ha saputo risollevarsi, nonostante le difficoltà, grazie al prezioso lavoro dei genitori e degli insegnanti». Il timore è che il fatto di dover estendere tutti i progetti didattici a entrambi gli istituti possa far scivolare la qualità verso il basso e rendere molto più complessa la loro realizzazione». «Perchè non ci accorpano a qualche bella scuola del centro?» si chiedono polemicamente dal Comitato Genitori Dolci. «La difficile situazione di questi due istituti - spiega Diana De Marchi, della commissione consigliare educazione - deriva anche dall'impoverimento che il quartiere di San Siro ha subito in passato, con la soppressone di alcuni servizi. Le perplessità del corpo docente e dei genitori sono comprensibili anche perchè anche il plesso di via Dolci sta vivendo un declino».

MBr

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