Cronaca locale

Ruba quadro di Banksy e lascia una copia Scoperto dal custode

Il ladro tenta di sostituire l'opera con una copia. Non si esclude la mossa pubblicitaria

Paola Fucilieri

In molti si domandano se non si tratti dell'ennesimo escamotage utilizzato dal «solito», geniale Banksy - l'artista writer inglese più amato ma anche più misterioso della street art degli ultimi anni - per far parlare di sé. La fortuna del personaggio e della sua produzione artistica, si sa, va a braccetto indissolubilmente con l'aura di mistero che da sempre circonda la sua identità (non si sa esattamente chi sia o chi siano) e dai coup de théâtre che girano attorno alle sue opere. L'ultima, il 7 ottobre, ha fatto il giro del mondo, con l'autodistruzione, immediatamente dopo la vendita, di uno dei suoi quadri, La bambina con il palloncino (Girl with ballooon) appena battuto per la cifra straordinaria di quasi un milione di sterline a ottobre, durante un'asta di Sortheby's a Londra.

Insomma i carabinieri di Milano non possono escludere completamente nessuna ipotesi riguardo all'azione del romeno di 28 anni che sabato pomeriggio ha sostituito l'opera di Banksy Walled Off Hotel Print Box Set con un'imitazione e poi si è allontanato come se niente fosse. È successo intorno alle 17.30 in via Tortona, al Mudec, il Museo delle Culture di Milano. Fortunatamente uno degli addetti della vigilanza si è accorto del furto (il ladro era stato rallentato dal gancio che teneva il quadro al muro) e ha dato l'allarme: l'uomo è stato così fermato all'uscita, quindi denunciato a piede libero dai carabinieri per tentato furto. Sono in corso indagini per chiarire se l'uomo sia un falsario e se abbia usato lo stesso metodo per trafugare altre opere d'arte, magari su commissione.

Il quadro - che ha dimensioni ridotte 25×25 centimetri - una volta recuperato, ovviamente è stato rimesso al suo posto nell'esposizione. Raffigura una torre con i bambini che ruotano sospesi su altalene come fosse una giostra, vale circa un migliaio di sterline ed è inserito nella mostra A visual protest. The art of Banksy che l'altro ieri, nel lasso di tempo in cui il romeno ha sostituito il capolavoro con una copia, era gremita di gente.

In passato Banksy, in segno di protesta, si era recato nelle gallerie d'arte più blasonate e, mimetizzandosi tra la folla, aveva appeso clandestinamente opere realizzate in perfetto «stile» street art ma con particolari assolutamente anacronistici.

E lo avrebbe fatto perché «insofferente ai sistemi di diffusione e di produzione usuali, Banksy è un fiero detrattore della mercificazione dell'arte e del feticismo collezionistico» spiega Wikipedia.

Secondo alcuni l'elusivo artista britannico sarebbe Robin Gunningham, già studente della Bristol Cathedral Choir School; per altri dietro la sua identità si cela in realtà il musicista (e graffitista) Robert Del Naja, fondatore del gruppo musicale «Massive Attack », per altri ancora un collettivo di sei artisti e infine c'è chi parla di una donna.

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