Cronaca locale

Ghisa ucciso, già libero il rom: "Ammazzato un'altra volta"

La rabbia dei parenti e la condanna bipartisan della politica per i soli 5 anni passati in carcere dall'omicida di Savarino

Ghisa ucciso, già libero il rom: "Ammazzato un'altra volta"

«Vergognoso», «indecente», «uno schiaffo» «ucciso un'altra volta». Parlare di delusione sarebbe riduttivo. La reazione, dopo appena 5 anni e mezzo di carcere minorile, alla scarcerazione di Remi Nikolic, ha provocato grandissimo sdegno. L'affidamento in prova ai servizi sociali del ragazzo che il 12 gennaio 2012, minorenne, travolse e uccise con un suv alla Bovisa il vigile 42enne Niccolò Savarino, rappresenta una sorta di pubblica offesa. Che, come il segno dolorosissimo inferto da una lama affilata, attraversa trasversalmente tutti gli schieramenti politici. Il primo a indignarsi è

il sindaco Beppe Sala. «È umanamente inaccettabile che il responsabile dell'omicidio dell'agente Savarino possa uscire dal carcere (...) aver scontato solo 5 anni di pena, tenuto conto della sua rocambolesca fuga all'estero per sfuggire alla giustizia - spiega il primo cittadino - Condivido il dolore della famiglia Savarino che dopo la notizia di oggi è ancora più forte».

«È una vergogna che un efferato assassino possa riprendere una vita fuori dal carcere dopo soli 5 anni - s'indigna Carmela Rozza, assessore alla Sicurezza di Palazzo Marino -. Quello dell'agente Savarino è stato un crimine estremamente (...)feroce, di una violenza inaudita, con una fuga all'estero per sfuggire alla giustizia (...). Quanto meno mi sarei aspettata - conclude la Rozza nel suo intervento - che l'omicida, che non ha avuto nessun rispetto per la vita umana, scontasse la pena, già poco severa, nella sua totalità».

«Oggi Savarino è stato ucciso per la seconda volta - commenta Simona Bordonali, assessore in Regione Lombardia alla Sicurezza, protezione civile e immigrazione - Il giovane nomade che l'ha ammazzato, travolgendolo con un suv, era stato condannato solamente a 9 anni e 8 mesi di carcere, ed esce in affidamento ai servizi sociali dopo appena 5 anni di galera. Non riesco nemmeno a immaginare il dolore dei famigliari, degli amici e dei colleghi di Niccolò, ma desidero unirmi a loro in questo momento di ulteriore sofferenza».

«Il pm aveva giustamente chiesto una condanna a 26 anni e invece il rom responsabile dell'omicidio del vigile Savarino è stato scarcerato dopo appena 5 anni: la vita di un uomo, la vita di un servitore dello Stato ucciso mentre faceva il suo dovere per tutti noi cittadini, vale così poco? Vale solo cinque anni? - chiede Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda e deputato della Lega Lombarda-Lega Nord - Stiamo rimettendo in libertà un assassino e stiamo inviando l'ennesimo messaggio sbagliato a questa gente ovvero che in Italia si può fare tutto, anche uccidere, tanto al massimo ti fai cinque anni, alla faccia di chi è crepato per colpa tua».

Lapidario Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione. «Schiaffo a Milano! Che Remi Nikolic abbia ottenuto l'affidamento in prova ai servizi sociali è una vergogna. Già la pena era ridicola, dovevano dargli l'ergastolo, ma almeno non ottenesse agevolazioni dopo appena 5 anni! La famiglia del vigile Savarino deve ancora una volta subire un duro colpo, come se non bastasse il dolore per la perdita incolmabile. Sono vicino ai parenti di Niccolò».

Sconcerto anche da parte dell'eurodeputato di Forza Italia Stefano Maullu, convinto che «la decisione di scarcerare un assassino del calibro di Nikolic non è soltanto sciagurata, ma rappresenta anche un chiaro incentivo alla criminalità. Il messaggio è completamente sbagliato, estremamente pericoloso. Gli assassini non possono essere trattati con una tale leggerezza. Una beffa per Milano».

La reazione di maggiore sconforto, quella che più sfiora amaramente gli animi, l'hanno avuta ovviamente i fratelli e i genitori del povero Savarino.

«Siamo arrabbiati come se stessimo assistendo al secondo omicidio di Niccolò. Speriamo solo che quanto non ha saputo fare la giustizia terrena, potrà realizzarlo quella divina - si è sfogato ieri Carmelo, il fratello maggiore del vigile ucciso, davanti alle telecamere di Telelombardia -.

Non solo Nikolic non si è mai pentito, ma non ha nemmeno chiesto scusa alla nostra».

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