Cronaca locale

Sala affonda il piano Navigli e si concentra sulle periferie

Il sindaco fa il bilancio di metà mandato e cambia tiro "Salvini? Bene avere ministro milanese importante"

Sala affonda il piano Navigli e si concentra sulle periferie

«Il 2019 sarà un anno di grande lavoro, sono fiero di vedere Milano in cima alle classifiche ma voglio occuparmi ancora di più degli ultimi e dei penultimi». Tempo di bilanci. Beppe Sala compie oggi il primo giro di boa, mezzo mandato da sindaco è passato e nella seconda parte «non ci si inventa più niente ma si cerca di portare a termine i piani». E al di là delle polemiche dei giorni scorsi con la Regione ammette che il progetto della riapertura dei Navigli «non è una priorità. Confermo che a mio giudizio è un piano che ha senso ma non me la sento, se non trovo qualche supporto forte da Regione o governo, lanciarlo in questo momento non sarebbe saggio perchè il lavoro sul piano quartieri ci ha fatto capire che abbiamo tanti progetti in campo». L'idea di riaprire 5 tratti solo con l'aiuto di qualche grande sponsor «non è fattibile». Al brindisi in prefettura ieri a mezzogiorno Sala ha incrociato il governatore Attilio Fontana e il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Sullo stop del consiglio regionale all'integrazione tariffaria e le ripercussioni su Milano (compreso il rischio che senza un via liberadella giunta lombarda il Comune non possa aumentare dalla primavera i ticket Atm) il sindaco riferisce di aver ricevuto rassicurazioni da Fontana: «Ci vedremo nei prossimi giorni, il tema è urgente. Ne abbiamo parlato, le formule ci sono. Esiste la possibilità di avere un periodo temporaneo di sperimentazione. Ogni politico vorrebbe evitare aumenti di tariffe ma è assolutamente necessario». E su Area B, le telecamere antismog al via dal 25 febbraio, nessun ripensamento: «Non possiamo rispondere al problema dell'inquinamento con le domeniche a piedi, sono simpatiche iniziative che risolvono troppo poco. Qualcuno sarà penalizzato? Non c'è dubbio, ma ne va della salute di tutti i milanesi». Nonostante le divergenze su profughi e decreto sicurezza usa parole concilianti nei confronti di Salvini: «Mi pare che si muova su Milano con un certo rispetto, da milanese non può far finta che la città non funzioni e il fatto di avere un ministro e un politico milanese così importante è per noi un vantaggio se si lavora bene insieme». La classifica sulla Qualità della vita pubblicata dal Sole24Ore giorni fa vede Milano la città dove si vive meglio in Italia ma per numero di scippi e rapine è seconda solo a Napoli. «Siamo d'accordo con Salvini sul rafforzare l'organico delle forze di polizia - afferma Sala -, sono già in arrivo 50 agenti in più e continuerò a dialogare con lui per averne altri». Resta alta la tensione col governo invece sui fondi a rischio per i Comuni, l'incognita sulla restituzione dela quota Imu-Tasi è pesante, «nelle casse di Palazzo Marino potrebbero mancare 100 milioni, sono molto preoccupato».

Un «partner importante» per il 2019 sarà «l'arcivescovo Mario Delpini, ci vedremo nei prossimi giorni, la sua idea di lanciare un sinodo laico mi trova totalmente d'accordo». E insiste sul tema periferie e l'accelerata che intende dare al piano quartieri. «Nel 2019 - dice - intendo occuparmi di più, come tempo, vicinanza e ascolto a quella parte di Milano che fa più fatica, lo sento nel cuore. Anche perché fare il sindaco è la cosa che mi piace più di ogni altra». E rimarca che i suoi assessori sono gli stessi dall'inizio «per me il lavoro di squadra è importante». Milano assicura «non ha istinti autonomisti, non si vede come città Stato, noi vogliamo essere parte del Paese e collaborare con tutti, dal governo alle Regioni, su obiettivi concreti. Sala si promuove sulla svolta nel recupero degli scali ferroviari, «abbiamo lavorato abbastanza bene - aggiunge - sui servizi, dal trasporto pubblico alle pulizie, investito 230 milioni sul Welfare, implementato offerta culturale e internazionalizzazione. In campagna ho insistito sul prolungamento della M5 a Monza, sembrava un sogno e ora siamo in attesa dei fondi dal governo». Sulla digitalizzazione «il lavoro procede ma è lunghissimo». Ricorda invece la sconfitta della candidatura Ema ma «la cosa importante è che se una volta perdi non ti devi rassegnare», dunque l'obiettivo 2019 è portare a casa le Olimpiadi invernali 2026 in ticket con Cortina, «sarebbe una grande opportunità per noi». Per cosa vuole essere giudicato alla fine? «Per quanto avrò fatto per le periferie e i quartieri».

L'orologio è ripartito.

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