Cronaca locale

«Sarò il difensore civico dei cittadini più deboli A Milano serve ascolto»

La giornalista di Mediaset in campo con Forza Italia

Emanuela Carcano, candidata con Forza Italia a sostegno di Stefano Parisi, è già nota al pubblico della tv. Con la sua telecamera è entrata nelle case della gente, ha ascoltato le storie di chi ha scritto alle istituzioni senza ricevere risposta. ha dato voce ai più deboli. Grazie alla rubrica «Il Difensore civico», in onda su Canale 5, ha messo alle strette gli amministratori di tutta Italia e ha risolto parecchie grane della gente. Ora vuole continuare a farlo. Ma dai banchi del Consiglio comunale.

Da cosa nasce la scelta di candidarsi?

«Nasce da una spinta civica prima ancora che politica. Da giornalista ho denunciato parecchie ingiustizie ed ho cercato di risolverle. Ora vorrei anche poter formulare delle proposte».

Quali sono le priorità per Milano?

«La sicurezza innanzitutto. Vanno potenziate telecamere e illuminazione. Basta campi rom e poi va risolto il problema del degrado nelle case popolari, dove gli anziani non escono di casa per paura che il loro appartamento venga occupato».

Vedo che ha molto a cuore i problemi di chi non ha voce.

«Sì, soprattutto quando mi rendo conto che basterebbe davvero poco per risolvere il dramma di un disabile, di un anziano solo o di una famiglia sfrattata».

Da «difensore civico» ha denunciato tutti i nervi scoperti della pubblica amministrazione. Cosa bisogna cambiare?

«Bisogna imparare a guardare un po' più in là del proprio naso. Tante volte mi sono imbattuta in amministrazioni disattente e lente. C'è troppa burocrazia».

Come rendere la macchina meno ingessata?

«Ad esempio evitando moduli infiniti da far compilare alla gente e mettendo in comunicazione fra loro le 130 banche dati di oggi».

C'è troppa distanza tra il cittadino e il Comune?

«Troppa. Voglio che ai milanesi, soprattutto i più deboli che non sanno a chi rivolgersi, venga garantito il diritto all'ascolto. Bisogna poter denunciare i problemi e avere gli interlocutori giusti».

La figura del difensore civico andrebbe ripristinata per vigilare sulla buona amministrazione?

«Sicuramente servirebbe. Ma, mettiamola così: ogni politico dovrebbe essere il difensore civico di se stesso. Cioè dovrebbe costantemente essere vigile sul proprio operato e ascoltare la gente».

La formula Parisi è vincente?

«Sì, lui ha una gran solidità manageriale e una grande empatia».

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